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ADALINDA GASPARINI              PSICOANALISI E FAVOLE
LEGGERE E RILEGGERE IL DECAMERON IN TEMPI DI GUERRA, PANDEMIA E CRISI CLIMATICA

Tabella
Avvertenze
Annotazioni
CORNICE
Proemio - Introduzione alla prima giornata - Introduzione alla quarta giornata - Conclusione dell'Autore


GIORNATA PRIMA
Nella quale dopo la dimostrazione fatta dall’autore, per che cagione avvenisse di doversi quelle persone, che appresso si mostrano, ragionare a ragionare insieme, reggente di Pampinea si ragiona di quello che più aggrada a ciascheduno. (Mercoledì, Mercurio)
GIORNATA SECONDA
Nella quale, reggente Filomena, si ragiona di chi, da diverse cose infestato, sia, oltre alla sua speranza, riuscito a lieto fine. (Giovedì, Giove)


GIORNATA TERZA Nella quale si ragiona, reggente Neifile, di chi alcuna cosa molto da lui desiderata con industria acquistasse o la perduta ricoverasse. (Domenica, Sole)
GIORNATA QUARTA
Nella quale, reggente Filostrato, si ragiona di coloro li cui amori ebbero infelice fine. (Lunedì, Luna)
GIORNATA QUINTA
Nella quale, reggente Fiammetta, si ragiona di ciò che ad alcuno amante, dopo alcuni fieri o sventurati accidenti, felicemente avvenisse. (Martedì, Marte)
GIORNATA SESTA
Nella quale, reggente Elissa, si ragiona di chi con alcuno leggiadro motto, tentato, si riscosse, o con pronta risposta o avvedimento fuggì perdita o pericolo o scorno. (Mercoledì, Mercurio) 
GIORNATA SETTIMA
Nella quale, reggente Dioneo, si ragiona delle beffe, le quali, o per amore o per salvamento di loro, le donne hanno già fatte a’ lor mariti, senza essersene avveduti o sì. (Giovedì, Giove)


GIORNATA OTTAVA Nella quale, reggente Lauretta, si ragiona di quelle beffe che tutto il giorno o donna ad uomo, o uomo a donna, o l’uno uomo all’altro si fanno. (Domenica, Sole)
GIORNATA NONA
Nella quale, reggente Emilia, si ragiona ciascuno secondo che gli piace e di quello che più gli aggrada. (Lunedì, Luna)
GIORNATA DECIMA
Finisce la nona giornata del Decameron, incomincia la decima ed ultima nella quale, reggente Panfilo, si ragiona di chi liberalmente ovvero magnificamente alcuna cosa operasse intorno a fatti d’amore o d’altra cosa. (Martedì, Marte)


APPUNTI E NOTE ALEATORIE
OPERE DI GIOVANNI BOCCACCIO



TABELLA DELLE CENTO NOVELLE O FAVOLE O PARABOLE O STORIE CHE DIR LE VOGLIAMO












zoom
100%

Novella
prima
Novella seconda
Novella
terza
Novella
quarta
Novella
quinta
Novella
sesta
Novella
settima
Novella
ottava
Novella
nona
Novella
decima
Si ragiona e si racconta
G I
mercoledì
Mercurio
Ciappelletto
peccatore

morendo
si fa santo

Abraam ebreo va a Roma e si fa battezzare
Melchidesech
racconta
una bella storia
al Saladino
ll monaco
giovane, l'abate e la fanciulla

Le galline la marchesana e il re di Francia Vino degno di Gesù e broda dei frati Bergamino guarisce l'avarizia di
Cangrande
Guglielmo borsiere e la cortesia per l'avaro
La donna violata si appella al re di Cipro Maestro Alberto, la donna e la vergogna reggente Pampinea
di quello che più
aggrada a ciascheduno
G II
giovedì
Giove
Martellino finto attratto è quasi impiccato Rinaldo derubato salvato da una vedova
Tre giovani impoveriti col matrimonio tornan ricchi
Landolfo naufragato
e la vedova corfiota

Andreuccio da Perugia nella notte napoletana
Beritola, i caprioli e i figli perduti e ritrovati
Alatiel dopo nove amanti si sposa da pulcella
Un conte   condannato ritrova il suo primo stato
Bernabò e la moglie ripudiata e ritrovata
Il giudice  vecchio, la bella moglie,  
un bel pirata
reggente Filomena
di chi da diverse cose infestato
sia oltre alla sua speranza
riuscito a lieto fine
G III
venerdì
Venere
L'ortolano muto e le suorine del monastero
Agilulf tosa vanamente
l'amante della moglie

Gli innamorati usano la confessione per unirsi Puccio fa penitenza  e il frate si gode sua moglie
Zima dona il palafreno e conquista la sua amata
Ricciardo ama Catella gelosa e si finge marito
Gran ritorno di Tedaldo amante già respinto
L'abate cura il geloso
e ingravida
la sposa sua

Giletta medico ama il marito e ne ha figli in incognita
Alibech eremita e
il diavolo

in ninferno
reggente Neifile
di chi cosa molto desiderata
con industria acquistasse
 o la perduta recuperasse












G IV
lunedì
Luna
Ghismonda, Guiscardo e il padre Tancredi La sciocca e fra' Alberto arcangelo e omo.salvatico
Tre giovani con tre sorelle fuggiti hanno malo destino
Gerbino tradisce il re e va a morte con l'amata
Lisabetta da Messina e
la grasta di basilico

Andreuola
e Gabriotto:
i loro sogni veritieri

Simona e Pasquino uccisi dalla salvia
Girolamo e l'amata si ritrovano
e muoiono

Il marito offre il cuore del suo amante alla moglie che si suicida
Il medico, sua moglie e il bell'amante
addormentato
reggente Filostrato
di coloro i cui amori
ebbero infelice fine
G V
martedì
Marte
Cimone per amore da sciocco divien saggio e bello
Gostanza e Martuccio amanti separati riuniti Pietro e l'Agnolella fuggiti infine sono uniti La fanciulla che aveva in mano il suo usignolo
Due amano Agnesa, poi si scopre che di uno è sorella
Gianni e Restituta,
infrazioni

e perdoni
Come l'amore segreto illecito diventa lecito
e pubblico

Nastagio e la caccia infera nella pineta di Ravenna Federigo sacrifica il suo ultimo bene e
vince l'amore
Il marito omosessuale
con la moglie e l'amante
reggente Fiammetta
di ciò che ad alcuno amante,
dopo fieri o sventurati accidenti,
felicemente avvenisse
G VI
mercoledì
Mercurio
Se il narratore scade meglio a piedi che a cavallo con lui Cisti e il vino da orcioletti da fiaschi e
da botticelle
Nonna de' Pulci con un motto morde
il vescovo
  
Chichibio e le gru che hanno una coscia o
due cosce
Giotto
e Forese
si prendono
in giro
Baronci più antichi perché peggio disegnati
La donna può disporre di quel che il marito lascia
 Cesca nipote di Fresco si dà arie e non si specchia
Cavalcanti fra
l'arche vince gli spiritosi noiosi

Frate Cipolla penne d'angelo e carboni
reggente Elissa
di chi con leggiadro motto si
riscosse o con pronta mossa

fuggì perdita, pericolo o scorno
G VII
giovedì
Giove
Incantamento
di fantasima
avvertimento d'amante
La moglie, l'amante il marito e il dolo del doglio
Incantamento
del frate agli
inesistenti

vermi del bebè
Il marito si finge ebbro, la moglie vince: finge il suicidio Il marito prete
finto non volendo la
moglie libera
Isabella con due amanti quando torna
il marito
Singular dolcezza del sangue bolognese
Il marito taglia le trecce ma non alla
moglie

Lidia il marito l'amante
e il pero
abbattuto

Tingoccio
torna per dire dei peccati nell'aldilà
reggente Dioneo
delle beffe che per amore
o per
salvamento di sé le
donne hanno
fatto a’ lor mariti
G VIII
venerdì
Venere
L'avida moglie del prestatore beffata dal tedesco Il mortaio e il pestello: il prete e monna Belcolore Calandrino, l'elitropia e monna Tessa sua moglie
Le pretese del preposto
finito con
la Ciutazza
Il giudice squasimodeo sbracato
dai fiorentini
Il porco di Calandrino le galle amare e
i due capponi
La vedova fa un'atroce beffa all'innamorato
e quasi muore
Due amici godono l'uno
la moglie dell'altro 
Con Bruno e
Buffalmacco
il dottore va
nel bottino
Salabaetto
e Iancofiore truffato e

truffatore
reggente Lauretta
di quelle beffe che sempre
o
donna a uomo o uomo a
donna o
l’uno a l’altro si fanno












G IX
lunedì
Luna
La donna
i suoi amanti
e il cadavere  di Scannadio
Le brache del prete e i due
sermoni
della badessa
Calandrino per abortire
spende per cibi prelibati
Angiolieri Cecco giocato da Cecco Fortarrigo Calandrino,
l'amante,
la moglie
la beffa
Confusione
di letti
e di parenti
senza danni
L'incertezza dei sogni e la sicumera
di una moglie
Ciacco goloso
Filippo Argenti iracondo: vedi
Dante
Giudizi di Salomone:
ama e va' al Ponte all'Asse

Ma la coda no! Il frate incanta la moglie del compare
reggente Emilia
di quello che a ciascuno gli
piace e di
quello che più
gli aggrada
G X
martedì
Marte
Ruggeri la fortuna, la sfortuna e il
Re Anfonso
Ghino di Tacco cura l'abate di Clignì e ottiene il perdono Natan il generoso cura l'invidia di Mitridanes Gentile e la sua amata sepolta viva e risvegliata
Il giardino fiorito d'inverno per amore e negromazia
Il vecchio re ama le gemelle quindicenni e le fa sposare
Lisa malata manda al re una canzone e il re la guarisce
Un'amicizia da Mille e una notte fra Roma e Atene
Il Saladino, il mercante, il negromante e
il letto volante
Griselda
villana e
marchesa
di Saluzzo

reggente Panfilo
di chi liberalmente o magnifica-
mente
cosa operasse intorno
a' fatti d’amore o altra cosa




 
AVVERTENZE
Andrea di Bonaiuto, La Chiesa militante e trionfante (1365-1367), Firenze, Santa Maria Novella, Cappellone degli Spagnoli (Sala capitolare del convento domenicano)
I cani in primo piano stanno a significare l'ordine dei domenicani: domini canes, cani del Signore, che nell'affresco sono raffigurati come vincitori delle belve e protettori degli agnelli; i colori del loro manto sono gli stessi del saio domenicano.
Questo ritratto di Giovanni Boccaccio (al centro dell'affresco, in seconda fila), dipinto due lustri circa prima della sua morte, è nella chiesa dalla quale parte l'onesta brigata, lasciando il locus horridus,  Firenze durante la peste, per il locus amoenus, la villa in collina (amoenus significa senza mura).

Novelle linkate nel sito
Giovanni Boccaccio, Decameron, a cura di Aldo Francesco Massera, Bari: Laterza, 1927
Giornata prima: https://it.wikisource.org/wiki/Decameron/Giornata_prima. ultimo accesso: 27/06/2022

Edizione consultata
Giovanni Boccaccio, Decameron. Edizione di riferimento a cura di Vittore Branca. Torino: UTET 1956. http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_2/t318.pdf; ultimo accesso: 27/06/2022
Citazioni
In corsivo le citazioni, in mancanza di altre indicazioni vengono dall'edizione del 1927 (cit.), in tondo titoli e osservazioni di AG
ASAP - PPCQ
As Soon As Possible - Prima Possibile Chissà Quando
Novelle e giornate
A ogni giornata è dedicata una pagina html, alla quale si accede da questa HP con un click sulla cella del data base accanto a Boccaccio.
Le pagine saranno completate ASAP - PPCQ. Nelle pagine delle giornate i link consentono di leggere via via le novelle online.
Immagini
Qui e in ogni pagina dedicata al Decameron, click sulle immagini per ingrandirle. 


ANNOTAZIONI
Nota 1 sulla ratio di questo lavoro.
La novella di Griselda prima, poi tutta la decima giornata, mi hanno invitato a rileggere integralmente il  Decameron, poi a proporre a chi lo desideri di partecipare all'immenso e raffinato piacere che la lettura di Boccaccio, Maestro italiano ed europeo, offre gratuitamente. Sono del resto gratuite tutte le cose più preziose, il cui pregio non può tradursi in un prezzo che si possa quotare in borsa, in una rendita che garantisca qualche certezza. Questo lavoro sul Decameron ha alle spalle una decina d'anni di riflessioni informali su Griselda, comincia ora l'avventura online e potrebbe fermarsi anche domani, come potrebbe suggerire di scrivere un libro, organizzare un convegno, un Piccolo Festival, una pubblica lettura (PPCQ, Prima Possibile Chissà Quando). Di certo non si può lasciare da parte nessuna delle cento novelle, pena l'impossibilità di riconoscere l'ordine segreto, il gioco algebrico e geometrico disposto da Boccaccio, come l'ordine che si può vedere nella sestina lirica e nella Divina Commedia.  L'esperienza estetica - in greco aisthèsis, da cui estetica ed estasi, significa nel greco antico percezione, sensazione, sentimento. L'esperienza estetica - non troppo lontana dall'esperienza estatica -  rivelandoci la nostra parentela col mondo, la nostra intimità con tutte le sue creature, offre una legittimazione materna e inalienabile, rispetto alla quale la legittimazione paterna è ponte necessario . (1 luglio 2022)

Vedi, in questo sito
riguardo all'estetica: Estasi laiche. Intorno a Elvio Fachinelli, 2010
riguardo all'ordine segreto, gioco numerico:
Lo ferm voler di Arnaut Daniel, 2012
"Non sanno che portiamo loro la peste", dice Lacan che Jung gli ha raccontato che Freud aveva detto così sul piroscafo che li portava in America quando loro due e Ferenczi erano in vista della Statua della Libertà. Secondo me è un falso. La psicoanalisi porta la consapevolezza della peste come condizione umana che si può sospendere ma non eliminare. Freud lo sapeva bene. Allo stesso modo la follia fa parte dell'economia psichica anche se nella maggior parte dei casi, almeno a livello individuale, non esplode. A livello collettivo la passione per le guerre, per i dittatori, per le soluzioni drastiche, attesta la presenza quasi continua della follia a livello collettivo. Jung potrebbe aver ricordato a suo modo un discorso sulla peste di Freud, che già nel 1909 gli appariva privo di speranza, mentre Jung cercava una via di salvezza come quella di cui parlano i testi alchemici. Niente in contrario se c'è chi lo sa fare.
Noi ne siamo capaci, come non ne era capace Freud. Questa consapevolezza non porta la peste, ma la lucidità necessaria per contenerla o sospenderla.
La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto. (Friedrich Nietzsche)
L'uomo può riuscire come ponte, come scopo può riuscire solo se Dio esiste e interviene a mandare e togliere epidemie e carestie.
Si può amare l'uomo - e la donna - come transizione e come tramonto, ma si ama facilmente come alba. Poi si amano gli animali che non sanno di ponti né di scopi se non temporanei.
E poi, amare, amare davvero, non è una scelta. È un evento che si può contrastare - di solito con poco successo - o assecondare.

Socrate ha imparato da Diotima chi sia e cosa faccia Eros
Diotima è la sola donna che porta verità in un dialogo platonico. Non parla direttamente, ma è ricordata e citata da Socrate. Gli insegna che Eros non è né divino né umano, ma qualcosa di mezzo, un grande demone, che mette in relazione cielo e terra, divino e umano, mortale e immortale. Torneremo, ovviamente, su questo tema parlando del Decameron, qui basta ricordare che la sola cosa che si sa di Diotima, è che era una sacerdotezza che aveva sospeso per dieci anni la peste ad Atene. Non l'ha eliminata: ha solo - solo! - dato dieci anni di tregua agli ateniesi.
La peste a Firenze nel 1348
Il racconto di Boccaccio, che apre il Decameron, è di una durezza che non ha nulla da invidiare alle distopie dei nostri giorni. Il primo libro laico della letteratura mondiale, il primo libro che è ateo ed è religioso, quindi laico, il libro che inaugura la letteratura moderna, insuperato e insuperabile, è circondato dalla peste: da una Firenze infernale, dove ogni legge è sospesa, dove Creonte è morto e Antigone è in agonia, sette giovani donne e tre giovani uomini lasciano la città, che da ecumene si è trasformata in anecumene, per due settimane. Poi torneranno, forse, o forse non tornerannno in città, forse si ammaleranno, moriranno, forse si salveranno, il racconto vale per il tempo che dura, non ha un prima e un dopo, come noi esseri umani, anche se possiamo immaginare chi ci ha preceduto e chi vivrà dopo di noi. Siamo un ponte, un tratto, una parte, di cui non conosciamo il principio né la fine, e sappiamo che altri ci hanno preceduto e generato, e altri figli vivranno dopo di noi, i nostri germogli, che amiamo, come insegna Socrate che ha imparato da Diotima, al di sopra di ogni altra cosa. Perché è e non è il nulla che ci precede e ci segue, come la peste di Atene, come la peste di Firenze, come la nostra peste.

1. DELLA PARITÀ
1
Nelle favole e novelle, cominciando con Boccaccio (Firenze, sec. XIV), continuando con Straparola (Venezia, sec. XVI) e Basile (Napoli, sec. XVII), con Perrault (1697) e Le Mille e una notte (Parigi, inizio del XVIII secolo), poi con le fiabe popolari (Europa) e le narrazioni multimediali (tutto il mondo), sono possibili la democrazia e la parità per tutti gli esseri umani. Democrazia e parità: quale venga prima somiglia alla questione dell'uovo e della gallina.
1.1
uomini e donne
1.2
sovrani e sudditi
1.3
chierici e laici
1.4
ricchi e poveri
1.5
colti e incolti
1.6
vecchi e giovani
1.7
cristiani, ebrei e musulmani

Boccaccio è stato messo all'indice dalla Chiesa, come Rushdie è stato condannato a morte dall'Ayatollah. Ma non come si dichiara e si pensa, per blasfemia: perché svela la natura immaginaria e violenta della gerarchia, mostrando che è possibile un mondo nel quale non si crede in altro che in se stessi e nel proprio vicino: non è questo il messaggio del Cristo?
In ogni caso, la rimozione di questo racconto rivoluzionario continua quando l'Indice viene eliminato, si libera Galileo dalla scomunica, si revoca la fatwa. A scula si legge solo qualche novella blasfema, come quella di Frate Cipolla, e qjualche novella nella quale l'intelligenza è usata per tormentare un minus habens come Calandrino, o per illudere i fedeli sulla santità di ser Ciapparello. Dove Boccaccio pare raccontarci che l'intelligenza e il gusto per il linguaggio non aprono un orizzonte di speranza se non sono alleati con mètis.
La centralità dell'Eros e il pessimismo di Boccaccio sono simili a quelli di Freud. Entrambi hanno una lucidità di grado massimo impastata con un amore per la vita che è lo stesso del bambino. Amore che esige l'apertura della propria porta, l'unica dalla quale entrano la bellezza e l'orrore degli esseri viventi. Le gerarchie tentano di separare le due porte, o forse le persone che possono attingere al bello da quelle che devono attingere al brutto della vita. Ovviamente è un'illusione, anche se produce effetti di realtà. Ma a quale prezzo? sacrificando quanti altri esseri viventi e quante parti di sé che essendo anarchiche non obbediscono alle ingiunzioni gerarchiche?






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© Adalinda Gasparini
Online dal 26 giugno 2022
Ultima revisione 2 agosto 2022
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