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DI WAGNER
Se li mangiava quando uscivano dal sacro seno della madre, / appena le toccavano le ginocchia, li inghiottiva tutti / il grande padre Cronos, pensando di evitare che qualcun altro / della stirpe di Urano ricevesse il dominio della dignità regale; / avendo saputo da Gaia e da Urano stellato / quello che era fissato per lui, per quanto forte fosse, / che uno dei figli lo avrebbe sottomesso, per il volere / del grande Zeus, il padre Cronos con gli occhi ben aperti / stava in guardia e inghiottiva i suoi figli; la madre Rea / ne sentiva un insopportabile dolore; ma quando stava per partorire / Zeus padre degli dei e degli uomini, allora supplicò i suoi genitori... (Teogonia, 459-469)
Tutta la mitologia greca è presente nel poema di Esiodo, di poco più di mille versi. Il testo ha goduto di grandissima fortuna, quandoveniva studiato come compendio e introduzione alla mitologia. Potrebbe ancora avere questa funzione.

Umana cosa è l’avere compassione degli afflitti, e come che a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richesto li quali giá hanno di conforto avuto mestiere ed hannol trovato in alcuni; tra li quali, se alcuno mai n’ebbe bisogno o gli fu caro o giá ne ricevette piacere, io sono un di quegli. Per ciò che, dalla mia prima giovanezza infino a questo tempo oltre modo essendo stato acceso d’altissimo e nobile amore, forse piú assai che alla mia bassa condizione non parrebbe, narrandolo io, si richiedesse, quantunque appo coloro che discreti erano ed alla cui notizia pervenne io ne fossi lodato e da molto piú reputato, nondimeno mi fu egli di grandissima fatica a sofferire: certo non per crudeltá della donna amata, ma per soperchio fuoco nella mente concetto da poco regolato appetito, il quale, per ciò che a niun convenevole termine mi lasciava contento stare, piú di noia che bisogno non m’era spesse volte sentir mi facea.

Griselda nasce con Boccaccio e vive in Europa come novella, come fiaba, come melodramma, come racconto, mythos, parola che danza, da allora a oggi, ininterrottamente. Griselda e Ulisse sono due personaggi che dalla loro comparsa non hanno mai subito una riduzione della loro fortuna. Aspetto di conoscerne altri.
Culla di fiabe, l'Italia ha le prime fiabe pubblicate nel mondo - sec. XVI - e la prima raccolta del mondo - sec. XVII. Un piccolo esercito di demologi ha raccolto in tutte le regioni italiane, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo,  fiabe tradizionali. Da queste raccolte Calvino ha tratto le sue Fiabe italiane (1951), da queste raccolte provengono le fiabe dialettali di questo sito, ritradotte in italiano a partire dal 1996, e quelle di Fabulando. Carta fiabesca della successione.


Inquietudine, attraversando un fiume, prese della terra argillosa e le diede forma. Chiese a Giove di dargli vita, e il Signore degli dei gli infuse lo spirito vitale. Quando Inquietudine volle dargli nome, Giove affermò che l'onore spettava a lui, che gli aveva dato lo spirito. Allora parlò anche la Terra, dicendo che l'onore spettavaa lei, che aveva fornito la materia per il suo corpo. Fu chiamato a dirimere la contesa, Saturno, la cui sentenza fu questa: Giove, signore degli dei, gli aveva dato lo spirito, e per questo lo spirito avrebbe dominato la materia, il corpo. A Terra, che aveva fornito la materia, humus, andava l'onore di dargli il suo nome: uomo. E Inquietudine, che lo aveva plasmato, avrebbe potut impedirsi dello spirito in qualunque moment. (Da Igino, Fabulae, CCXX) Il Lago della Generazione al centro della Carta fiabesca della successione di Fabulando,  unisce le acque dei quattro fiumi che, fungendo da coordinate, separano e uniscono tutti i quadranti. I fiumi sono emissari del Lago, alimentati dalle sue acque, perché il flusso dei discendenti si forma dall'unione degli ascendenti. Ma sono anche immissari del Lago, attanti filiali maschili e femminili che venendo da luoghi diversi èortano le loro acque nel Lago della Generazione, trasformandosi così, nel tempo, da discendenti, o attanti filiali, in ascendenti, o attanti genitoriali.
Vedi anche l'e-book
Fabula, favola, fiaba, fable, conte de fées, fairy tale, story. Definizioni.

L'ultimo romanzo di Thomas Mann (L'Eletto, 1951) riprende il romanzo cortese  medievale Gregorius oder Der gute Sünder, Gregorio o il buon peccatore, di Hartmann von Aue. Gregorio è figlio di due fratelli gemelli che lo abbandonano alla nascita, e ignorando la sua origine diventa cavaliere e sposa sua madre. Quando scopre il suo peccato si ritira in penitenza, nutrendosi per molti anni solo di rugiada. Ma due patrizi romani, ispirati dallo stesso sogno, vengono a cercarlo per elevarlo al soglio pontificio. Quando la madre, penitente anche lei, si recherà dal papa a chiedergli perdono: riconoscendosi i due peccatori otterranno il perdono divino, e saranno sepolti in San Pietro. La loro tomba appartiene al centro della cristianità come quella di Edipo rendeva sacro il demo di Colono e vittoriosa la città di Atene.   
Legare la mitologia greca e latina, il Vecchio e Nuovo Testamento, le saghe norreniche e i poemi alto-tedeschi era già un'impresa titanica, ma articolare tutto questo con materiali fiabeschi dei Fratelli Grimm - che a loro volta rielaboravano in misura imponente Basile, Perrault e altre fiabe vicine - e inserire elementi di sua invenzione, come l'anello che conferiva potere sul mondo al suo possessore, era possibile solo a un genio. Ma il titanismo perfettamente espresso, allo stesso tempo colto e popolare, raffinatissimo e kitsch, che affonda la penna nel passato e riscrive nel presente, non stupisce più della parentela generativa con il fantasy contemporaneo, che riconosce il suo debito con l'operazione letteraria di Tolkien e troppo spesso dimentica Wagner. Si racconta che a chi gli chiedeva del suo debito con Wagner Tolkien rispondesse che i loro anelli erano entrambi rotondi, e che qui finiva l'analogia. Chiunque legga la Tetralogia e il Signore degli anelli può vedere quanto debba Tolkien a Wagner, a meno che non ipotizzi l'esistenza di una musa ispiratrice scesa a ispirarli entrambi a distanza di un secolo.  L'intreccio fra generi, soprattutto mito, epica e fiaba, caratterizza Wagner e il fantasy contemporaneo, che riprende da dove finisce la Tetralogia: non c'è più alcun Dio né dei, sono finiti gli immortali, e con loro gli eroi destinati ad essere assunti in cielo. -

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ultima revisione: 16 ottobre 2022