ADALINDA GASPARINI ![]() |
FAVOLE LATINE E ITALIANE ANTICHE, SCELTE, TRASCRITTE, TRADOTTE, ANNOTATE
DA ADALINDA GASPARINI
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FAVOLE
LATINE E ITALIANE ANTICHE - SECOLI I-V D.C. |
FAVOLE ITALIANE
MEDIEVALI |
LE PRIME
FAVOLE STAMPATE AL MONDO DA LE PIACEVOLI NOTTI (SEC. XVI) |
DALLA
PRIMA RACCOLTA STAMPATA NEL MONDO LO CUNTO DE LI CUNTI (SEC. XVII) |
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Nelle Piacevoli notti le fiabe vennero per la prima volta alla luce della carta stampata. La raccolta, considerata come una delle tante imitazioni del Decameron, ebbe un grande successo di pubblico nel XVI e nel XVII secolo, con numerose edizioni e traduzioni in varie lingue europee. Giambattista Basile meno di un secolo dopo trasse alcuni dei suoi cunti da questa raccolta. Dando per primo cittadinanza a storie non realistiche, con motivi meravigliosi e magici già presenti nei romanzi greco-latini, alessandrini e bizantini, e probabilmente diffusi oralmente, Straparola ci fornisce la prima versione a stampa del Gatto con gli stivali (qui La Gatta fatata), quella dello sposo animale che solo dopo molte prove superate dalla sua sposa tornerà umano e sovrano (Re porco), la storia dell'attante privo di qualsiasi paura, che viaggia impavido fino a che non la sperimenta (Giovannin cercò la morte o Flamminio senza paura), che apre le Fiabe italiane di Calvino e che fu la prima fiaba dei Grimm tradotta in carcere da Antonio Gramsci (Storia di uno, Giovannin senza paura che partì di casa per imparare cos'è la pelle d'oca). Si veda anche in Doralice l'antenata di Pelle d'Asino, più cupa e dolorosa. L'esistenza di Giovan Francesco Straparola è attestata dal canzoniere petrarchesco del 1508, Opera nova de Zoan Francesco Straparola, al quale segue, nel 1551, il primo volume delle Piacevoli notti. Si è ipotizzato che si tratti di un dignitario della Serenissima, che si diletta di poesia in età giovanile, per dedicarsi successivamente a incarichi pubblici e tornare dopo quasi quarant'anni alla letteratura. Se l'ironico pseudonimo (stra-parola) avesse nascosto un personaggio pubblico vissuto a lungo nel Vicino Oriente con qualche incarico politico o commerciale, potremmo ipotizzare che il letterato non di professione vi avesse conosciuto la grande favolistica araba. Come avrebbe fatto Françoise Galland centocinquant'anni dopo con Le mille e una notte, Straparola potrebbe aver fatto tesoro di questa esperienza orientale per introdurre le favole fra le novelle realistiche peìresenti nel Decameron e nelle sue numerosissime imitazioni. In questo senso ci piacerebbe accogliere la suggestione per la quale lo stesso personaggio avrebbe tradotto e rimaneggiato con libertà e spirito innovativo storie sapienziali arabe e persiane: come Cristoforo Armeno avrebbe dato alle stampe il Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo. Si tratta della prima versione europea di un capolavoro sapienziale della letteratura persiana (Gli otto paradisi di Amir Khusrau da Delhi, secc. XIII-XIV), e di un libro che ha avuto grande fortuna di pubblico. Traduttore in inglese dell'opera veneziana, sir Horace Walpole partiva da Serendippo (nome di Ceylon, oggi Sri-Lanka) per coniare il termine serendipity, riferito al modo di ricercare dei tre protagonisti dell'epoca, anticipatore del metodo abduttivo delle detective stories. Quel che in questo ambito ci sta a cuore è sottolineare come uno spirito innovativo, appartenente all'ambiente veneziano, ricchissimo di scambi fecondi con l'Oriente (tanto quanto la Francia del Re Sole, dove iniziò l'avventura europea di Shahrazàd e dei suoi racconti notturni) potrebbe aver aperto l'esplicito scambio letterario fra Europa e Medio Oriente, fra mondo cristiano e arabo. In questo quadro il canone letterario esplode come una gemma, e nascono o rinascono nuovi generi: fra le novelle realistiche, le magiche fiabe, e storie sapienziali e meravigliose che a loro volta generano i racconti di E. A. Poe col primo detective moderno, il Cavalier C. Auguste Dupin, antenato di una lunga serie di ricercatori indipendenti dallo Stato che usano lo stesso metodo abduttivo dei protagonsiti del citato Peregrinaggio dei tre giovani figliuoli del re di Serendippo. Dopo aver attinto a molte vene culturali, Straparola pubblica le fiabe nelle Piacevoli notti, e dà idealmente la mano a Giambattista Basile: entrambi la tendono, fra gli altri, a Charles Perrault in Francia e ai Fratelli Grimm in Germania, e dalle loro mani e dalla loro scrittura le fiabe tornano nella tradizione orale, e da questa alle grandi raccolte di fine Ottocento, in un movimento incessante, che ricorda quel gioco dell'immaginazione che cerca di sopportare la realtà anche quando appare indigesta, che sperando un utopico lieto fine procede dove il cammino sembrerebbe impossibile, che ciascuno di noi conosce fra speranza e disperazione, fra sogno e veglia e fantasticheria e progetto. Prima edizione: Venezia, Comin da Trino 1551-1553 -Edizione cartacea a cura di Donato Pirovano; Roma: Salerno Editrice, 2 voll. pp. 877 Edizione online: Intra Text CT; http://www.intratext.com/IXT/ITA2969/_INDEX.HTM; ultimo accesso: 24 maggio 2012. I titoli di questa sezione sono stati scelti da chi scrive, dato che nelle Piacevoli notti i racconti non hanno alcun titolo. Si indica col numero romano la notte, seguito dal numero della favola. |
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