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SPUNTI DI COMPARAZIONE FRA LA
CULUMBEINA BIANCA, TRE FIABE DEL CUNTO
DE LI CUNTI DI GIAMBATTISTA BASILE (LA STORIA
CORNICE, I TRE CEDRI, IL CORVO), BIANCANEVE
E I SETTE NANI, E BIANCA COME NEVE ROSSA
COME SANGUE
(work in progress) |
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Quando il bianco è il colore del
latte o della ricotta l'andamento della fiaba è meno
tragico. Il riferimento è in questo caso al
nutrimento primario, materno, minaccioso in quanto
regressivo, mentre se il bianco è il colore del
funebre marmo o dalla gelida neve il riferimento è
all'assenza di vita. Nel primo caso si ha una lunga ricerca, nel secondo un passaggio nella morte (il fratello del re che diventerà una statua di marmo ne Il corvo). Il nero, anch'esso colore dell'assenza di luce, quindi della morte, compare solo nelle storie nelle quali il bianco è assenza di cita (marmo o neve, non latte o ricotta). La fiaba che ha in Biancaneve la sua versioen più famosa è la sola nella quale la protagonista ha i capelli neri. Va considerata quindi una storia di come si apre con sofferenza e rischio mortale - con una morte apparente della protagonista femminile o la pietrificazione del protagonista maschile - la relazione umanizzante tra ìnvisibile e invisibile, vivo e morto, presente e assente. Anche nella fiaba popolare emiliana Bianca come neve rossa come sangue si trova il riferimento al gelo della morte e di seguito il motivo della pietrificazione) Nella celeberrima Biancaneve (Fratelli Grimm, 1812), il desiderio di unire il calore vitale del sangue e il freddo della neve o del marmo è espresso dalla regina e si incarna nella figlia. Al bianco come assenza di vita corrisponde una condizine simile alla morte, che subisce la protagonista femminile, in conseguenza del fatto che il desiderio di unire vita e morte è della madre regina. |
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Il padre mette in guardia il
figlio: cerca cose dell'altro mondo. Ma il figlio
deve trovare ciò che solo può fondarlo come
soggetto: la sua personale posizione in rapporto al
visibile e all'invisibile, vale adire alla realtà
della vita, del presente (sangue) e della morte o
della regressione (neve, marmo, latte, ricotta.
Senza stabilire questo rapporto fondativo non ci
sono nozze, ovvero non c'è generazione, non c' è
ascesa al trono, ovvero riconoscimento della morte
come parte dell'esistenza. Per questo i genitori si sentono felici quando i loro figli e le loro figlie hanno figli: perché l'apertura al futuro indica l'apertura al passato. Questo ovviamente avviene un varie misure, e non è letterale, anche se in un range piuttosto ampio di normalità l'esperienza dei figli porta a riconoscere l'eredità ricevuta dai genitori, che è eredità biologica, delle vita. |
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Il ritmo ternario caratterizza
tutte queste storie, ma in questa fase solo quelle
col protagonista maschile. Nella fiaba di Bianca
come neve rossa come sangue la l'orga o
strega che tiene prigioniera la protagonista
femminile nella torre corrisponde a quella di
Prezzemolina, ma pare sia la madre, non la rapitrice
della protagonista. In ogni caso la madre di questa
Bianca-e-Rossa, come la madre di Biancaneve (che
diventerà la matrigna solo nelle edizioni successive
alla prima) è di fermare la figlia con i due colori,
della vita e della morte, creatura quindi magica. La
maturità generativa della figlia significa
l'invecchiamento della madre, quindi se la figlia no
ncresce la madre non invecchia. Chissà se chiamare
la nuora putìna in Emilia, bimba
a Livorno, indipendentemente dall'età, non
addolcisca il passaggio da madre a nonna, rendendo
meno ostile la suocera nei confronti della nuora. |
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Si osservi come la presenza attiva del maschile, donatore o re padre, addolcisca il carattere tragico che ha questo tipo di fiaba nel caso che le attanti femminili siano più potenti ovvero non limitati dal maschile. | ||||||
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Il tema è il rapporto fra
visibile invisibile - ovvero tra vita e morte - senza
il quale non si realizza il soggetto maschile: il
principe no nsisposa né può succedere al padre. Un
principe che non vuole diventare re o sposarsi, si
innamora dell'unione tra vita e morte, e intraprende
un viaggio per comprenderlo, ovvero per trovare e
prendere la sposa che unisce bianco e rosso, con la
quale è pronto per ascendere al trono. (Spunti di
comparazione scritti fra il 30 e il 31 dicembre 2018) |
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TESTO
NAPOLETANO DELLA STORIA CORNICE, OVVERO DELLA FAVOLA
DELLA PRINCIPESSA DI VALLEPELOSA CON TRADUZIONE
ITALIANA A FRONTE |
http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FA_1996/FA_XVII_Tre_cedri.html#NTRODUZZIONE http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FA_1996/FA_XVII_Tre_cedri.html#SCOMPETURA |
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TESTO
NAPOLETANO DE LO CUORVO CON TRADUZIONE
ITALIANA A FRONTE |
http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FD_Campania_Lo_cuorvo.html |
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TESTO NAPOLETANO DE LE
TRE CETRA CON TRADUZIONE ITALIANA A FRONTE |
http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FA_1996/FA_XVII_Tre_cedri.html#I_TRE_CEDRI |
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BIANCANEVE E I SETTE NANI
DEI FRATELLI GRIMM CON TRADUZIONE ITALIANA A FRONTE |
http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Biancaneve/Biancaneve-IT.html |
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BIANCA COME NEVE ROSSA COME SANGUE | Carolina Coronedi Berti, Al sgugio di
ragazù; Bologna: Premiato Stabilimento
Tipografico Successori Monti, 1883; pp.80-84. Ristampa anastatica, Favole bolognesi, San Lazzaro di Savena, Arnaldo Forni Editore, 2000 http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FD_Emilia_Bianca_e_Rossa.html. |
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LA CULUMBEINA BIANCA TRADUZIONE ITALIANA |
Giuseppe Gaspare Bagli,
"Saggio di novelle e fiabe in dialetto romagnolo", in Atti
e Memorie della R. Deputazione di storia patria per le
provincie di Romagna, Terza Serie, Volume V (Anno
Accademico 1886-87), Bologna, Presso la R. Deputazione
di Storia Patria, 1887, pp. 119-123; https://ia800203.us.archive.org/4/items/attiememorie00bologoog/attiememorie00bologoog.pdf;
ultimo accesso: 30 dicembre 2018. © Adalinda Gasparini 2018. |
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IMMAGINI | Immagine de I tre cedri:
Warwick Goble: Giambattista Basile. Stories from the
Pentamerone. E. F. Strange, editor. Warwick
Goble, illustrator. London: Macmillan & Co. 1911. Fonte: http://www.surlalunefairytales.com/illustrations/pentamerone/15goble.html; consultato il 7 ottobre 2018. Immagine de La colombina bianca, da Goble, modificata da Adalinda Gasparini. |
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NOTE | |
Vedi, in
questo stesso sito la versione albanese di sicilia
dei Tre cedri: La bedda di
li setti citri, e quella
trentina, L'amor dei
tre naranzi. Carlo Gozzi trasse da questa fiaba di Basile L'amore delle tre melarance. Vedi: Le fiabe di Carlo Gozzi, a cura di Ernesto Masi, Bologna: Zanichelli 1885; 2 voll.. Disponibili online il vol. I (http://archive.org/stream/lefiabedicarlog00masigoog#page/n6/mode/2up) e il vol. II (http://archive.org/stream/lefiabedicarlog00malagoog#page/n7/mode/2up; entrambi consultati il 15 giugno 2012). Alla fiaba teatrale di Carlo Gozzi si ispirò Sergej Prokof'ev per L'amore delle tre melarance, Op. 33 (1919), della quale aveva scritto personalmente il libretto (prima rappresentazione: Chicago, 30 dicembre 1921) (http://it.wikipedia.org/wiki/L'amore_delle_tre_melarance; consultato il 12 giugno 2012). Dall'opera trasse una suite orchestrale con lo stesso titolo, Op. 33b (1919, rivista nel 1924). Su YouTube si trovano varie esecuzioni della Suite, vedi, ad esempio: https://www.youtube.com/watch?v=-umL0NgxvLY; consultato il 7 ottobre 2018. |