HOME PAGE
FAVOLE
PUBBLICAZIONI INCONTRI
BIBLIOSITOGRAFIA CV
E-MAIL
ADALINDA GASPARINI              PSICOANALISI E FAVOLE
Il vento si muove lentamente.
Passa sopra il mare
e lo ascolta raccontare.
Passa accanto al sole
e lo sente chiacchierare.
Passa sopra la luna
e la ode sospirare.
Continua a viaggiare



e le fiabe raccolte
lo cavalcano gridando.
Entra in una casa
e le storie vanno
nella bocca di una madre.
Le racconta al bambino
che ride nella culla.
(Elena, V elementare)
LOTTE FRA GENERAZIONI NELLA TEOGONIA
RINARRATE DAI BAMBINI E DALLE BAMBINE DI IV ELEMENTARE DI CASTELMELLA (BS)
ANNO SCOLASTICO 2001-2002 - PROGETTO E CONDUZIONE DI A.G.

TESTO NARRATO
CON LINK AI DISEGNI

VERSIONI COLLETTIVA
DISEGNATA

INDICE DELLE VERSIONI COLLETTIVE 1995-2012

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________



LOTTE FRA GENERAZIONI
TESTO NARRATO CON LINK AI DISEGNI
 
                                  

Narratemi di tutte queste cose
signore Muse che state sull’Olimpo,
115
dite chi nacque prima fra gli dei.
In verità per primo nacque il Caos,
e poi la Terra dall’immenso corpo
casa di tutti eterna che non crolla,
di tutti gli immortali dei beati,
che stanno sulla vetta dell’Olimpo,
monte santo di neve incoronato,
dopo nacque il nascosto sotterraneo,
Tartaro Inferno d’ogni luce muto,
sotto la Terra dalle larghe vie, 
120
nacque poi il più bello degli dei:
Eros che scioglie le membra  e che doma
nel cuore dei beati e dei mortali
i pensieri e i propositi sensati.
Dal Caos nacquero il Buio e la Notte,
125
e la Notte in amore mista al Buio;
la Terra generò per suo compagno
il vasto Cielo trapunto di Stelle,
che tutta la stringeva fra le braccia,
casa eterna incrollabile di dei.

151
[...]
Tutti questi terribili figlioli 
nati da madre Terra unita al Cielo
erano odiati dal loro genitore
fin dal primo momento della vita,

155
e appena nati li teneva nascosti
senza luce, non li faceva uscire,
costringendoli a stare chiusi in seno,
neonati seppelliti nella madre,
nel seno grande della madre Terra,
e intanto gongolava il padre Cielo
della sua azione cattiva: la prima.
160 La grande Terra mugolava oppressa
dal peso dei terribili neonati:
furba e cattiva escogitò una cosa.
Rapida fece la pallida materia
del ferro adamantino, ed una falce
grande forgiò, dalla lama affilata,
poi si rivolse ai suoi cari figlioli,
li incoraggiò con la pena nel cuore:
- Figli miei - disse - e dello scellerato,
se vi fidate della vostra madre,
165 possiamo vendicarci dell’offesa
che vi fa il padre vostro, che è cattivo:
ha inventato l’azione scellerata. -
Così parlò, li scosse la paura
e restarono lì senza parole.
Ma le rispose coraggioso Cronos,
che nutriva pensieri sinuosi,
alla sapiente disse il grande figlio:
170
- Madre, io ti prometto che l’impresa
porterò a fondo, non mi importa nulla
del padre Cielo, cattiva noméa:
ha inventato l’azione scellerata. -
Così parlò, alla Terra dei prodigi
balzò di gioia il cuore, madre Terra
lo mandò a nascondersi ben pronto
con la falce affilata nelle mani
175
istruendolo in tutto per l’agguato.
Quando discese portando la notte
il vasto Cielo sulla Terra madre,
di Desiderio amoroso avvolgendo
in ogni parte la sua immensa sposa,
Cronos balzò fuori dal nascondiglio,
per afferrarglielo con la sinistra
mentre la destra brandiva la falce,
180
strumento prodigioso, denti aguzzi:    
afferrò e troncò di netto il fallo
del caro padre, e lo scagliò lontano
rapido dietrò a sé, non volò invano
dalla sua mano sulla Terra sposa,
che s’impregnò di ogni goccia di sangue,
e col passar degli anni mise al mondo
185
le fortissime Erinni e i giganti,
immensi corpi armati rilucenti,
lunghissime brandiscono le lance,
diede alla luce anche le Ninfe Melie,
così sono nomate sulla Terra.
Tagliato con la falce adamantina
e scagliato da Terra cadde in Mare,
che smania con le onde e mai si stanca,
190
e il Mare lo portò per tanto tempo:
dalla carne immortale del dio Cielo,
tutt’intorno sgorgava spuma bianca,
nella spuma cresceva una fanciulla:
la portò il Mare come in una culla
a Citera, in questa isola prima
si mostrò agli abitanti fortunati,
poi giunse a Cipro lambita dalle onde.
Salì dal mare la dea venerata,
dove poggiava i morbidi piedi
195
crescevano erbe, sbocciavano fiori:
presso i beati e gli uomini mortali
è nomata Afrodite questa dea
che è nata e si è nutrita nella spuma,
e Citerea dalla bella corona,
perché a Citera si mostrò dapprima,
e Ciprigna, perché a Cipro è nata,
sull’isola lambita dalle onde,
200
poi nomata la dea è Falloamante,
perché dal fallo è stata generata.
Eros lo Scioglimembra l’accompagna,
e Desiderio bello le sta accanto,
da quando è nata e ha volto i suoi passi
verso gli dei beati sempiterni.

462
[...]
Da madre Terra e dal padre Cielo,
che ha il vasto manto trapunto di Stelle,
Cronos aveva saputo il suo destino:

465
 per quanto fosse forte gli toccava
essere sottomesso da un suo figlio,
- Zeus sapiente dai molti consigli -
e da allora teneva gli occhi aperti.
Senza dormire mai il padre Cronos
vigile trangugiava tutti i figli:
Fluente ne pativa un gran dolore.
Quando mancava poco al sacro parto
di Zeus sovrano di uomini e di dei,
la dea pregò i suoi cari genitori,
476
la Terra prodigiosa e l’alto Cielo,
li supplicò di escogitare un piano
per nascondere il suo caro neonato
e vendicare le Erinni del padre
e dei figli che aveva trangugiato
il grande Cronos, mente sinuosa.
Sentirono la figlia, la esaudirono
475
decisero per lei come dar corso
al destino di Cronos e del figlio
ardimentoso che veniva al mondo.
Mandarono il bambino appena nato
all’isola di Creta, terra grassa,
a Litto Zeus appena partorito
la Terra accolse nell’immenso seno
480
per allattare e crescere il bambino.
Venne veloce nella notte nera
portando a Litto il neonato bambino,
lo prese fra le braccia e lo nascose
in un antro scosceso, fra i burroni
sotto la Terra santa dei prodigi,
sul monte Egeo di boschi ammantato.    
485
Grande una pietra in fasce mise in mano
al primo re degli immortali, Cronos,
figlio del cielo, grandissimo dio.
Cronos prese la pietra con le mani
e se la mise nel corpaccio orrendo:
non pensava che illeso alle sue spalle
490
suo figlio era salvato da una pietra,
e l’avrebbe sconfitto e sottomesso
con azioni di forza e di violenza
togliendogli l’onore di regnare
fra gli dei beati sempiterni.
Ogni giorno crescevano le forze
e le nobili membra al re bambino:
e al passare degli anni il padre Cronos
dalla mente complessa e sinuosa
tratto in inganno dai suggerimenti
intelligenti della scaltra Terra

495 rigettò tutti i suoi figli costretto
dall’arte e dalla forza di Zeus grande.


Traduzione di Adalinda Gasparini, vedi online

_________________________________________________________________________________________________________



LOTTE FRA GENERAZIONI
VERSIONE COLLETTIVA DISEGNATA
(click sulle immagini per ingrandirle)

_________________________________________________________________________________________________________




Disegno di un bambino portatore di handicap, al quale l'insegnante di sostegno ha chiesto cosa c'era, e ha scritto per lui, dall'alto a destra,
UNA CASA, UN ALBERO, e, con l'asterisco di richiamo, UN CUORE. Nella versione collettiva ha rappresentato il Caos. 






_________________________________________________________________________________________________________




Il disegno, eseguito da un alunno extracomunitario da poco inserito, nella versione collettiva ha rappresentato
Inferno Tartaro, il dio della oscura dimora sotterranea









_________________________________________________________________________________________________________


Alunno di IV: Crono Tempo evira il padre Cielo

Questo alunno mordeva la matita prima di cominciare a disegnare e mi ha detto: - Non so come fare.
Quando ho visto il disegno ho capito cosa cercava: una soluzione che gli consentisse di rappresentare
l'evirazione con Crono Tempo come orologio, e Urano Cielo come volta che scende ad avvolgere la Terra.









_________________________________________________________________________________________________________


Alunno di IV: Cielo urlante e feroce, evirato da Tempo
          coperto dall'armatura, con particolari anatomici molto
          epliciti
Balzano subito i particolari anatomici, di cui l'alunno esibisce la conoscenza, l'espressione feroce di Cielo mentre
urla il suo dolore e Tempo ben coperto da un'armatura che allo stesso tempo è rosa come i genitali
- il bambino viene con la sua aggressività dal padre che lo genera - e come un neonato.
Da osservare il fraintendimento del nome: Tempo è Saturno.







_________________________________________________________________________________________________________


Alunno di IV: Tempo evira Cielo e getta nel mare il fallo
          paterno, le cui gocce cadono sulla madre Terra

Alunno di IV: Cielo somiglia a un padre qualunque, e Tempo a un bambino, con le toppe nei pantaloni e l'aria soddisfatta.
Per quanto meno che nel disegno precedente, l'alunno eisbisce la sua conoscenza anatomica nel disegno del fallo, e dedica
 cura nel disegnare la pioggia di sangue, dal corpo del padre e dal suo fallo, che feconderanno la madre Terra








_________________________________________________________________________________________________________

Alunno di IV: Tempo con i capelli e tutto il corpo
          infiammato di ira feroce, evirato il padre, verde e primitivo

Alunno di IV: il figlio è talmente acceso di ira che i suoi capelli sembrano fulmini e saette.
Per opposto, il padre è verde e sembra un marziano. In basso una specie di morte secca.







_________________________________________________________________________________________________________



Alunno: Cielo con la falce grondante di sangue e le
          lancette dell'orologio sulla testa ha appena evirato cielo,
          che si allontana verso l'alto
Alunno di IV: Tempo con una tunica ha la testa con lancette di orologio, e molto sangue
cade col mare sullo sfondo, mentre il padre Cielo sembra già ritratto in alto









_________________________________________________________________________________________________________


Alunno: Tempo guarda
          soddisfatto dalla riva il pene cullato dal mare, da cui esce
          la spuma

Alunno di IV: Tempo guarda soddisfatto dalla riva il fallo paterno cullato dal mare, dal quale esce la spuma spermatica






_________________________________________________________________________________________________________

Alunno: Afrodite, simile a una bambina, emerge da un'onda
          che si solleva

Alunno di IV: Afrodite emerge dal mare, da un'onda sollevata sulle acque,
più verdi nell'originale, e somiglia a una bambina, d'altronde è appena nata







_________________________________________________________________________________________________________


Alunna: Afrodite cammina e i fiori nascono sotto i suoi
          piedi

Alunna di IV: Afrodite illuminata da un sole femminile, cammina e ai suoi passi sbocciano i fiori:
"MENTRE PASSA AFRODITE SPUNTANO FIORI DAPPERTUTTO"










_________________________________________________________________________________________________________


Venere vestita con grande eleganza ha una rosa sulla
          veste ed è azzurra come il mare

Alunna di IV: Afrodite ha l'eleganza di un'attrice o di una top model, ha una rosa sul capo, azzurra come i suoi occhi,
l'abito e fiori, e come il mare. Due rose, sbocciate al suo passare, sono accanto ai suoi piedi, disegnati con difficoltà
- nel disegno sono visibili i tentativi cancellati, e una rosa più grande è sulla veste, col boccio all'altezza dell'inguine.









_________________________________________________________________________________________________________


Alunna di IV: Afrodite appena nata ha i capelli che
          velano il corpo nudo, come nel quadro di Botticelli
Alunna di IV: appena uscita dal mare, Afrodite è nuda e i lunghi capelli biondi le coprono il corpo come nel quadro di Botticelli












_________________________________________________________________________________________________________


Alunna di IV: Afrodite cammina su un prato fiorito

Alunna di IV: Afrodite cammina su un prato fiorito di tutti i colori, che simbolizzano una potenziale ricchezza.
Si osservi che lungo il cammino di Afrodite c'è una fitta fila di fiori.









_________________________________________________________________________________________________________


Alunna: Afrodite con l'ombelico scoperto accoglie a
          braccia aperte Eros che arriva volando

Alunna di IV: Afrodite, con l'ombelico scoperto come una ragazzina alla moda, apre le
braccia tra i fiori spuntati ai suoi primi passi, per accogliere Eros che arriva tutto nudo,
volando:"Afrodite quando passa dietro di lei spuntano fiori"







_________________________________________________________________________________________________________



Alunna: Zeus bambino e Amaltea del colore delle nuvole

Alunna: "Io ho disegnato la capra che faceva crescere Zeus"
La capra Amaltea è una splendida fusione tra una balia e una capra , colorata come le nuvole








_________________________________________________________________________________________________________


Zeus spaventato da una gigantesca Amaltea

La capra Amaltea è gigantesca, e il bambino sembra piuttosto spaventato
dalla sua nutrice, ha i capelli ritti come scomposti dal vento







_________________________________________________________________________________________________________

Zeus ordina a Tempo di risputare i suoi fratelli

Alunno: Zeus con i capelli del colore del cielo o del mare ordina a Tempo, ancora armato di falce:
"RISPUTA I MIEI FRATELLI"
Il Sole ride a bocca spalancata, con la dentatura di un nonno







_________________________________________________________________________________________________________


Zeus armato di fulmine, e una figura femminile al margine
          destro del foglio

Zeus è armato di fulmine, e il suo corpo ha strane proporzioni, mentre una figura femminile
poco delineata sembra allontanarsi verso il margine destro del foglio, vestita di viola.




_________________________________________________________________________________________________________






RINGRAZIAMENTI
La Biblioteca Comunale di Castelmella è forse il luogo nel quale ho lavorato meglio: per l'accoglienza, l'assistenza, la competenza, ma soprattutto per l'entusiasmo col quale sono stata accolta, da  Cristina Dossi, bibliotecaria di Castelmella, e da Gabriella Stefana, bibliotecaria di Bovezzo. Il nostro rapporto di lavoro si è fermato, ma il ricordo degli anni di collaborazione torna e mi porta fiducia e allegria mentre guardo e rinfresco il mio sito. I disegni e i testi dei nostri bambini di terza e quarta elementare, in particolare delle terza e della quarta elementare che hanno rinarrato la mitologia greca, sono sorprendenti e insuperabili.




Ultima revisione: 20 novembre 2018