A
PICCOLO FESTIVAL DI CASI LIRICI
PER NON MORIRE
L A   T R A V I A T A

  TEATRO LA FENICE,
VENEZIA, 1853
SEMPRE LIBERA
OPERA COMPLETA TRAMA
LIBRETTO PRIMA DEL 1853 DOPO IL 1853 IN 500 PAROLE
APPROFONDIMENTI
 
08/08/23
Nota sul film Pretty Woman, sulla fiaba di Cenerentola e sui melodrammi La Traviata e Madama Butterfly
4190 RAPPRESENTAZIONI
NEL 2015-2016 








PER NON MORIRE
CINQUECENTO PAROLE DEDICATE ALLA TRAVIATA

Se il bisogno principale da soddisfare con le narrazioni grandi e piccole nel mondo patriarcale fallocentrico - nel quale ogni axis mundi (Mircea Eliade) è un fallo, ovvero simbolizza un grande pene eretto - era fornire una composizione delle contraddizioni che le riducesse fornendo - come se fosse possibile - una visione esaustiva dell'uomo, della sua storia, del suo futuro, la crisi di questo mondo umano annunciata da opere d'arte come il melodramma, Traviata in particolare, esige narrazioni che aiutino a sopportare la molteplicità di significati, compresenti e contraddittori. Una visione unificante, che promette una soluzione secolare analogamente alle grandi religioni - siano una Germania e un'Europa purificate dalle razze inferiori e dai malati incurabili o un mondo sovietico senza classi e senza lavoro alienante - ha esaltato, guidato e insanguinato il Novecento. Procedendo nel secolo, col processo di Norimberga si è creduto di curare il patriarcato asportandone chirurgicamente la parte malate - il nazismo - e la caduta del Muro di Berlino, con la fine del socialismo reale, abbiamo creduto nella fine della guerra fredda come inizio di un tempo di pace.
A casa nostra - casa di psicoanalista - queste due operazioni di salvataggio dell'assetto patriarcale, gerarchico, nel quale il primato fallico è talmente forte da attrarre la maggior parte delle donne che non vogliono essere circoscritte dalle mura di casa, come se la versione femminile itifallica fosse salubre e destinata a salvare il mondo, - queste due operazioni di salvataggio meritano, a-posteriori, la qualifica di rimozioni, che fatalmente, come Freud ci ha insegnato e come sperimentiamo quotidianamente in noi stesse e nei nostri pazienti, tornano, cariche di pulsioni che poco hanno a che fare con la protezione della vita e della generatività che la mantiene e la rinnova, mettendo al mondo creature di carne, di carta, virtuali e scolpite nella pietra.

La posta che enunciamo è altissima, ma contiamo sul fatto che spesso idee nuove, siano sensate o maniacali passano sotto silenzio. In questa sede volevamo declinare con chiarezza quel che pensiamo, perché consideriamo proprio Traviata, messa alla luce da Alexandre Dumas figlio, e portata alla condizione adulta da Giuseppe Verdi, la massima espressione di quale può essere il contributo femminile a questa crisi, soprattutto nella geniale e unica interpretazione di Maria Callas. Anche se poteva averla sentita, Marcel Proust riconosceva a Giuseppe Verdi il merito di aver conferito a Violetta Valery lo stile - lo spessore, l'autonomia - che mancava a Margherita Gautier.
Anche se le successive versioni della storia si riferiscono a Dumas figlio, hanno un debito verso il libretto di Francesco Maria Piave e, soprattutto, verso la musica di Giuseppe Verdi, che ne fanno ancora l'opera lirica di gran lunga più rappresentata nel mondo intero.

Scriviamo queste righe rimandando alle versioni che andiamo elencando, troppe ma non tutte. Alcune, importantissime, poco note al di fuori degli ambiti specialistici - di certo a noi, anche se ci vergognamo a confessare che avevamo sentito parlare del film di Georg Cukor, ma non di quello di Michelangelo Antonioni.
Quel che abbiamo da dire, se ci urge preparando il convegno, lo scriveremo via via su questo file, e cercheremo di dirlo insieme a chi vorrà essere con noi, l'11 novembre prossimo, nel Convento dei Francescani di San Salvatore al Monte alle Croci, qui a Firenze, con il panorama che si gode dalla collina sulla quale si elevano anche la Basilica di San Miniato e la Fortezza di Michelangelo.
 

TRAMA

Atto I
Violetta Valery è una giovane bellissima cortigiana parigina, ha un protettore che provvede a lei generosamente, però è malata di tisi. Una sera, avendo invitato amici a cena, conosce Alfredo Germont, un giovane di buona famiglia che le confessa di amarla da quando lei gli è apparsa. Violetta è sorpresa, dubita di poter corrispondere a questo sentimento, ma concede la sua amicizia ad Alfredo  e gli dona una camelia dicendogli di tornare da lei quando il fiore sarà appassito. Dopo la festa Violetta si chiede se non possa innamorarsi È strano, Follie, follie e Sempre libera.

Atto II
Violetta e Alfredo si amano e vivono nella casa di campagna di Violetta, lontano da Parigi. Violetta, per far fronte alle spese, deve vendere i suoi averi. Durante l'assenza di Alfredo, suo padre arriva da Violetta e la accusa di sfruttare il figlio. Lei gli dimostra che è lei a provvedere alle loro spese, e Germont capisce che Violetta ama suo figlio, ma le chiede di sacrificarsi per lui e le la sorella pura siccome un angelo, che non potrebbe più sposarsi se Alfredo vivesse con una cortigiana. Disperata Violetta accetta di separarsi da Alfredo e per convincere l'amante gli scrive una lettera in cui gli dice che preferisce tornare alla vita di prima. Consegnandogli la lettera canta Amami Alfredo.
Alfredo è fuori di sé dalla rabbia, e il padre non riesce a convincerlo a tornare in Provenza: segue Violetta a Parigi e la raggiunge alla festa della sua amica Flora.
Quando Violetta arriva col barone suo protettore, Alfredo lo sfida al gioco e vince una forte somma. Violetta lo chiama e per convincerlo ad andarsene gli dice che ama il barone. Alfredo la insulta e le getta una borsa davanti a tutti dicendo ora pagata io l'ho. Violetta sviene fra le braccia di Flora e del Dottore. Entra Germont padre, che condanna il gesto come tutti gli invitati. Violetta perdona Alfredo perché sa che si considera tradito da lei.

Atto III
Violetta è a Parigi, in punto di morte: saluta i bei sogni infranti e chiede perdono a Dio. Arriva una lettera di Germont padre in cui l'uomo le dice di aver detto del suo sacrificio ad Alfredo, che ora sta tornando a Parigi per chiederle perdono. Violetta si logora nell’attesa ma quando Alfredo arriva e le canta tutto il suo amore duetta con lui come se sperasse in un miracolo. Cerca di alzarsi ma capisce che sta morendo, proprio ora che vorrebbe vivere. Perdona anche Germont padre e muore.

 


È STRANO, È STRANO                                       FOLLIE, FOLLIE                                        SEMPRE LIBERA
La Traviata è l'opera più rappresentata al mondo, e Sempre libera è l'aria più celebre nel mondo
È strano!… è strano!… in core
Scolpiti ho quegli accenti!…
Sarìa per me sventura un serio amore?
Che risolvi, o turbata anima mia?…
Null’uomo ancora t’accendeva… O gioia
Ch’io non conobbi, essere amata amando!…
E sdegnarla poss’io
Per l’aride follie del viver mio?…
Ah, fors’è lui che l’anima
Solinga ne’ tumulti
Godea sovente pingere
De’ suoi colori occulti!…
Lui che modesto e vigile
All’egre soglie ascese,
E nuova febbre accese,
Destandomi all’amor!…
Ah, quell’amor ch’è palpito
Dell’universo intero,
Misterioso, altero,
Croce e delizia al cor.
A me fanciulla, un candido
E trepido desire
Questi effigiò dolcissimo
Signor dell’avvenire,
Quando ne’ cieli il raggio
Di sua beltà vedea,
E tutta me pascea
Di quel divino error.
Sentìa che amore è palpito
Dell’universo intero
Misterioso, altero,
Croce e delizia al cor
(Resta concentrata; scuotendosi)

Follie! follie!… delirio vano è questo!…
Povera donna, sola
Abbandonata in questo
Popoloso deserto
Che appellano Parigi,
Che spero or più? Che far degg’io! Gioire,
Di voluttà nei vortici perir!…
Gioir!…
Sempre libera degg’io
Folleggiar di gioia in gioia,
Vo’ che scorra il viver mio

Pei sentieri del piacer.
Nasca il giorno, o il giorno muoia,
Sempre lieta ne’ ritrovi,
A diletti sempre nuovi

Dee volare il mio pensier.




Maria Callas; direttore Gabriele Santini; Torino, CETRA 1953
https://www.youtube.com/watch?v=ZGjmWYzVxkk; durata h 00:09:25; ultimo accesso 04/08/23.



LA TRAVIATA
Edizione del 27 marzo 1958, São Carlos, Lisbona, Maria Callas soprano. (Durata h 02:02:42)

Con Maria Callas: Alfredo Kraus, Mario Sereni, direttore Franco Ghione
https://www.youtube.com/watch?v=4oJwdMG-eeA; ultimo accesso 17/07/23.


Giuseppe Verdi assistette a una rappresentazione del dramma di Dumas Figlio, e da questa opera teatrale Francesco Maria Piave trasse il libretto della Traviata.
Scegliendo il dramma di Dumas, Verdi si proponeva lo scopo coraggioso di fissare nell'eternità della musica un episodio di attualità, cioè la vita e la morte di Alphonsine Plessis, cortigiana ammirata al centro della società parigina, amata e desiderata da nobili, intellettuali e artisti. Tra loro Alessandro Dumas figlio, e il nobile ministro di Napoleone che avrebbe ispirato Dumas. Nel Libretto della Fenice si legge questo e molto altro, come la lode che Proust riservò a Verdi, che a suo parere avrebbe dotato la protagonista lo stile che le mancava nel dramma di Dumas. (Cit. p. 8)
Seguendo il parere di Proust, in Verdi vediamo inoltre la questione femminile nel mondo che stava già cambiando: il conflitto è fra la donna ammiratissima e libera di amare chi vuole, e quello fra la donna innamorata senza riserve che sacrifica la sua gioia di vivere per onorare l'amato, a prezzo della sua stessa vita. Sono le due parti della donna che ora tentano di ricongiungersi, con infinite difficoltà, dopo essere state scisse dall'organizzazione patriarcale fallocentrica, che le voleva in spazie separati. La popolarità del melodramma dipende dalla sua magica capacità di significarle entrambe, e la voce del soprano, soprattutto di un soprano che ha l'estensione vocale e la capacità drammaturgica di Maria Callas, le modula entrambe. Così realizza il potenziale espressivo del melodramma italiano.. Qui dobbiamo limitarci a quattro titoli, ma ce ne sarebbero molti altri, non solo italiani. Ma già quel che si può sentire e comprendere da questi quattro capolavori, è tanto vasto e profondo che vola via dal nostro progetto, arricchendolo con la sua impadroneggiabile ricchezza.
Aspettiamo segnalazioni dagli amanti della lirica, delle storie che comprendono verità per lo più rimosse, e in particolare di chi vorrà essere con noi l'11 novembre nel Chiostro del Convento di San Salvatore al Monte alle Croci.

Finale con Giuseppe di Stefano; h 00:14:24

Finale alla Scala, 1955, regia di Luchino Visconti: h: 00:05:13

Proust apprezzò l'opera di Verdi, che a suo parere aveva conferito alla bellissima cortigiana lo stile che le mancava nel dramma di Dumas. (Libretto del Teatro La Fenice, p. 8, record successivo)
Se avesse sentito Maria Callas avrebbe detto che le conferiva lo spessore romantico e tragico che Verdi aveva sognato.





LIBRETTO
Di Francesco Maria Piave
Teatro La Fenice, stagione 2004-2005
https://www.teatrolafenice.it/wp-content/uploads/2019/03/TRAVIATA-LA.pdf





PRIMA DEL 1853
PRIMA DEL 1853
1848, Alexandre Dumas (figlio), La Dame aux Camélias, romanzo
 
La signora delle Camelie Dramma in cinque atti di Alessandro Dumas (figlio). Trieste: Colombo Coen Tip.- Editore, 1860; pp. 110. Online: https://www.google.it/books/edition/La_signora_dalle_camelie_Dramma_in_5_att/RIkchn8RiGsC?hl=it&gbpv=1&pg=PA3&printsec=frontcover; ultimo accesso: 07/08/23.
Prima edizione: Parigi 1848. Scritto in un mese, il dramma racconta la storia d'amore fra Alphonsine Plessis, già amante dell'A., che sarebbe morta giovanissima, e un potente duca, aprendo ai benpensanti quel demi-monde che i benpensanti ignorano o fingono di ignorare. L'A. si sarebbe ispirato al ministro di Napoleone III Agénor de Gramont, discendente da una famiglia di antica nobiltà. Il dramma ebbe grande successo.
Il nome Dame aux camelias veniva dal fatto che la giovane portava una camelia bianca per buona parte del mese, significando che era di
sponibile a incontrare i suoi ammiratori, mentre negli altri giorni sceglieva una camelia rossa comunicando che non avrebbe gradito visite.



DOPO IL 1853


1891 La Dame aux camelias, di Alexandre Dumas, opera teatrale, con Sarah Bernhardt




1903 Viggo Larsen Kameliadame, Danimarca, Cortometraggio muto
È la prima versione cinematografica del romanzo di Alexandre Dumas figlio, ma segue La Traviata di Giuseppe Verdi.
Il film è conosciuto fuori dai confini danesi con il titolo di Camille e segna l'esordio sullo schermo dell'attore Carl Alstrup, fratello di Oda Alstrup, a sua volta interprete di Marguerite Gauthier nell'opera teatrale di Alexandre Dumas.



1909 Ugo Falena, Italia, La Signora delle camelie (Camille), cortometraggio muto


Protagonista Francesca Bertini
Info wikipedia



1911, Louis Mercanton La Dame aux camélias (Francia) cortometraggio muto (Francia)
Sarah Bernardt è Margherita Gautier

Info su wikipedia



1915, Gustavo Serena, La Signora delle camelie, film muto, con Francesca Bertini
Film restaurato; nuove musiche di Ennio Moricone (1992); h 00:53:03; ultimo accesso: 08/08/2023

Il regista Gustavo Serena interpreta Armando Duval



1921, Ray C. Smallwood, La signora delle camelie (Camille), film muto (USA)
Le scenografie e i costumi Art Deco sono di Natacha Rambova, che sarebbe diventata moglie di Rodolfo Valentino, protagonista maschile del film; protagonista femminile Alla Nazimova  (info wikipedia)

Il film Camille si trova integralmente online: https://www.youtube.com/watch?v=McC3NNDRb6c; h 01:09:28. ultimo accesso 08/08/2023.




1936, George Cukor, Margherita Gautier (Camille), Film, USA, con Greta Garbo e Robert Taylor
Tratto dal romanzo e dal dramma di Alexandre Dumas figlio, Robert Taylor protagonista maschile.
Il produttore Irving Thalbert morì a 37 anni durante le riprese. Il film fu completato dal suo amico Bernard H. Hyman. Al budget stimato di 1.486.000 dollari corrispose un incasso di 1.154.000 dollari negli USA e 1.688.000 in Europa.Fu nel 1936 il film con il maggiore incasso nel mondo. (Da Wikipedia)

Trailer originale; (en) ultimo accesso 08/08/2023

Nuovo incontro di Margherita con Armando; (it) h 00:3:40; ultimo accesso 08/08/2023

Margherita suona Chopin, ride e non apre ad Armand; (en) h 00:03:40; ultimo accesso 08/08/2023

Margherita, I want to be alone; (en, sottotitolato it) h 00:05:00; ultimo accesso 08/08/2023

Margherita muore fra le braccia di Armando; (it) h 00:02:22; con un commento sul doppiaggio di Tina Lattanzi; ; ultimo accesso 08/08/2023




1953, Michelangelo Antonioni, La signora senza camelie (Italia), con Lucia Bosè e Gino Cervi
Film completo su Youtube; h 01.36.06; ultimo accesso: 08/08/2023



1971 Quartetto Cetra, Margherita Gauthier (La signora delle camelie)
Parodia per la Rai; h. 00:17:21

Artecotte, info e altro





1971 Vittorio Cottafavi, La signora delle camelie, film TV (Italia), protagonista Rossella Falk


Info wikipedia

Il film si trova integralmente, diviso in sette clip, su YouTube, la prima:
https://www.youtube.com/watch?v=Dg6i-Ba1iBk&list=PLF6DD4B35756FCD77&index=1;
durata complessiva poco più di un'ora. Ultimo accesso  08/08/2023.



1974 Mel Brooks, Frankenstein Junior
Un cammeo è dedicato alla Traviata: quando la Creatura raggiunge la sofisticata fidanzata del dottor Frankenstein, mugolando e apprestandosi a unirsi a lei, Madeleine Kahn dapprima cerca di convincerlo a non farlo offrendogli una grossa somma, poi protesta di essere vergine, poi dice: ma io sono sempre stata, sempre... e continua intonando la celeberrima aria della Traviata: sempre... sempre libera degg'io folleggiar di gioia in gioia, e continua con un riferimento alla vita libertina voglio far sempre la... la...
La scena è online, edizione italiana, 00:00:59; ultimo accesso 08/08/2023.



1983 Franco Zeffirelli, La traviata, film (Italia)

Trasposizione cinematografica dell'Opera di Giuseppe Verdi e dell'opera di Alexandre Dumas figlio.
Info wikipedia

Film completo su YouTube



1990 Gary Marshall, Pretty Woman (USA)
Info e trama su wikipedia.

NOTA sulla trama del film, la fiaba e il melodramma
Edward (Richard Gere), ricco uomo d'affari senza scrupoli, prende con sé Vivian (Julia Roberts), incontrata sul marciapiede di Hollywood Boulevard, come accompagnatrice, per il periodo in cui dovrà restare a Los Angeles per affari. Ma la prostituta trattata come compagna o moglie, anche se temporanea, si innamora, e rifiuta l'offerta di lui, di diventare il suo unico cliente e di mantenerla senza badare a spese. Il riferimento a Cenerentola, citata nel film dall'amica di Vivian come quella rott-in-culo, l'unica ad avere un finale felice, è evidente. Altrettanto evidente il riferimento a Traviata, quando lui la porta a vedere Traviata nel teatro d'Opera di San Francisco. Vivian, che non aveva mai visto un'opera lirica, si commuove tanto che alla fine dichiara di essersela fatta addosso. Meno evidente il riferimento a Madama Butterfly: come lei si innamora e per questo rifiuta il ruolo di moglie temporanea, anche se questo significa perderlo. Diversamente da Violetta e da Cho-Cho-San Vivian pretende e finalmente il finale felice come nella fiaba di Cenerentola: lui, il moderno principe, va a prenderla nella sua condizione inferiore per averla con sé per sempre.
La relazione con la fiaba di Cenerentola, sporca di cenere come Vivian che fa un lavoro sporco, è anche nella trasformazione dovuta agli abiti meravigliosi e al collier di diamanti che lui le fa indossare.
Quando Edward le chiede cosa succede dopo che lui ha salvato lei, Vivian risponde: "Che lei salva lui".
Nella scena a teatro, quando il soprano canta Amami Alfredo, Vivian guarda Edward, e gli occhi le si riempiono di lacrime. Di nuovo trasale e si commuove alla fine dell'opera.
Nella versione italiana, all'elegante anziana signora, conoscente di Edward, che le chiede se le è piaciuta, Vivian risponde con entusiasmo che le si sono aggrovigliate le budella. Nella versione originale dice che se l'è fatta addosso. Alla signora scandalizzata Edward traduce in un linguaggio elegante l'affermazione di Vivian.

Scena nel palco ad assistere alla Traviata
in italiano, h 00:02:28



2008 Gigi Proietti come Armando Duval, Parodia
In Un'estate al mare di Carlo Vanzina Gigi Proietti deve interpretare a teatro Armando Duval nella scena finale della Signora delle Camelie, ignorando non solo la sua parte, ma anche l'opera stessa. Tutti gli altri personaggi conoscono invece la loro parte, e dopo le battute fuori luogo di Proietti, che fraintende ogni parola del suggeritore Spartacus, appena cala il sipario picchiano Duval/Proietti, se non fosse che il pubblico applaude fragorosamente la parodia.

Online su YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=N_EKXtviYI0; ultimo accesso 08/08/2023



2013 John Neumeier, Die Kameliendame, Pas de deux.

Hamburg Ballet, h 0:01:23; ultimo accesso 08/08/2023A



2020 Marina Abramović, Seven Deaths of Maria Callas: Consumption
Nella performance Seven Deaths of Maria Callas (Consumption) dedicata a Traviata, Abramović/Violetta (in primo piano) viene visitata da Bruna, la governante fedele al soprano fino alla morte. I soprani in scena nelle performance sono vestiti come Bruna. Nel filmato la performer dorme in un  letto e in unastanza che riproducono fin nei minimi particolari la camera da letto di Maria Callas.

Riportiamo di seguito le prime parole e le ultime di un'intervista a Marina Abramović del 2020 (vedi il testo completo online).

INTRODUZIONE Marina Abramović aveva quattordici anni quando sentì per la prima volta la voce bellissima e sconvolgente di Maria Callas, che non ha mai smesso di turbarla. Conversando con Nikolaus Bachler, direttore della Bayerische Staatsoper, ricorda: “Non so cosa stessi facendo, ero in cucina con mia madre, e ricordo che rabbrividii. Il tempo letteralmente si fermò, tutto era immobile. Alzai al massimo il volume della radio e quella voce riempì tutto lo spazio... l'aria era elettrica.”

[...]

DOMANDA Cosa pensa che comprendiamo da queste grandissime narrazioni romantiche, come la storia di Maria Callas?
RISPOSTA Avendo un talento come quello che aveva lei, non aveva il diritto di fermarsi, non aveva il diritto di distruggere la sua vita. Questa è una affermazione forte. (Tr. it. nostra)


Marina Abramović, come Rita Levi Montalcini, ha considerato impossibile conciliare il ruolo di moglie e madre con la vita di artista o di scienziata.
In questo modo si mantengono separati i due lati della donna che il soprano lega con la sua voce e i suoi ruoli: Maria Callas ha portato questo alla massima espressione, sulla scena e nella vita.
Noi pensiamo con questo Piccolo Festival che le trasformazioni in corso rendano non solo inevitabile comporre questa scissione, ma che comporla sia desiderabile e perfino indispensabile perché possa avvenire un nuovo assetto sociale, che implica una profonda trasformazione della dialettica maschile femminile. I ruoli umani fondamentali e le loro interazioni non possono più corrispondere all'agonizzante ordine patriarcale e fallocentrico. Marina
Abramović sembra non capire che quel che rende straordinaria la voce della Callas è la sua ostinata speranza, tragicamente delusa, di essere amata come donna, se non anche come madre. Maria Callas con la sua vita, la sua voce, la sua interpretazione, rappresenta la donna intera, e questo suscita un'ammirazione vicina alla venerazione se non all'adorazione, ma anche un'ostilità crudele come quella che durante la vita l'ha tormentata.
Ogni donna che non sa, non può accettare .la rinuncia a una delle due parti - quella della cortigiana, della cantante, della sacerdotessa, o quella della madre e moglie circoscritta e contenuta dalla casa e dalla legittimazione dei maschi della famiglia e del corpo sociale, ivi incluse le donne, prontissime a puntare il dito contro chi non accetta la separazione dei due ruoli - è compresa ed espressa da Maria Callas.
Il fatto che Callas sia una figura cult per gli omosessuali dice del loro amore per la donna e dalla mancanza della loro tensione a possederla, anzitutto fisicamente. Significativa la stima e la comprensione di Pier Paolo Pasolini per Maria Callas, che non poteva comprendere come questa comprensione non avrebbe potuto riceverla da un eterosessuale, che per fare di una donna la propria compagna e la madre dei suoi figli non può sopportare quella impadroneggiabile potenza. Questa potenza fa venire i brividi alla quattordicenne Marina
Abramović, e incanta il mondo da quando è risuonata.
La trasformazione necessaria nei maschi non è parallela né simmetrica a quella femminile, come non sono simmetrici i due sessi, se non nell'ideale patriarcale descritto da Irigaray in Speculum. L'altra donna (tr. it. Milano 1975; dal francese Speculum de l'autre femme,1974): un vuoto che corrisponde al pieno dell'organo maschile.
See-Consumption-Marina-Abramovic


2021 Mario Martone, La Traviata, Film Opera

Rai Cultura e Teatro dell'Opera di Roma; Film Opera integralmente online, con didascalie:
https://www.raiplay.it/programmi/latraviatateatrodelloperadiroma; h 02:05:03; ultimo accesso 08/08/2023

Info: La Traviata film opera su Rai 3 dal capolavoro di Giuseppe Verdi in prima TV; ultimo accesso 08/08/2023

Enrico Stinchelli: Traviata pandemica, un'occasione mancata, 9 aprile 1921; ultimo accesso 08/08/2023



APPROFONDIMENTI


































online dal 9 agosto 2023
ultima revisione 18 settembre 2023