L'ORO DI WAGNER |
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A. GASPARINI
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WAGNERIANA |
FONTI MITICHE E FIABESCHE | |
FONTI MITICHE E FIABESCHE DELLE OPERE DI WAGNER |
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OPERA DI WAGNER |
MITO O FIABA |
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Tetralogia, Prologo, L'oro del Reno Sia Alberico con le figlie del Reno, sia Fasolt e Fafner con Freia Fasolt: Noi goffi ci diamo tormento sudando con mano callosa, una donna per conquistare, la quale mite, voluttuosa, con noi, poveri, abiti |
mito |
Il rapporto del nibelungo Alberico con le
bellissime figlie del Reno ripete il mito dei satiri e
di Pan che rincorrono le ninfe. È comunque la personificazione del maschile che si considera importuno rispetto al femminile, è il maschile che non potendo raggiungere la bellezza femminile intende dominarla con la forza o con l'oro. Il dominio maschile si realizza con l'arte di Efesto, l'artefice fra gli dei, colui che forgia i metalli, che piega col fuoco quanto è rigido: infatti Afrodite è sposa a Efesto, come Venere è sposa a Vulcano, Nel film di Terry Gilliam (Il barone di Münchausen) Venere annoiata riceve diamanti dal barbuto sposo, e li butta nel mucchio. C'è nell'uomo la percezione del proprio desiderio come importuno e rozzo. L'artefice si vergogna di violare la perfezione della natura: per questo il forgeron, il fabbro, secondo quanto scrive Eliade, non fa parte della comunità, perché viola la natura, le strappa i suoi figli, che continuerebbero a crescere come le pietre preziose se restassero nel suo seno. Nella Genesi la prima donna non è fatta di fango, ma di carne, viene dal fianco del primo uomo. Fornari scrive Carmen, scrive dell'uomo che assume su di sé la violenza necessaria per domare la natura, scrive che così, domando il toro nella corrida - e, aggiungerei, castrando il toro e aggiogando il bue, nell'agricoltura - prende su di sé una parte della violenza e alleggerisce la donna, che così può sopportare il parto. La finzione - nel senso primario, come da fingulus - alleggerisce la femmina della violenza che è necessario esercitare sulla natura - sia gli animali e le piante, sia gli altri uomini - e permette al maschio di considerare se stesso, in quanto dotato di pene che eretto è sia vomere, sia arma, sia strumento per coltivare sia strumento per uccidere, di considerarsi dotato del diritto di dare vita e morte. Considero in questo contesto natura tutto ciò che l'uomo non riconosce come proprio frutto. Tutto ciò che non è legittimato da lui. Ciò che l'uomo produce - figli, piante coltivate - lo protegge, tutto ciò che gli è estraneo è da combattere e da eliminare. (continua in Appunti) |
Tetralogia, Prologo, L'oro del Reno Wotan non mantiene la parola una volta costruito il Walhalla |
mito |
Questa parte negli antefatti dell'Iliade
è di Apollo e Poseidon, e la parte di Wotan è di
Laomedonte figlio di Ilio. Poseidone inondò le campagne
e mandò un mostro che divorava gli abitanti, e si
sarebbe placato solo col sacrificio della principessa
Esione, che Eracle arrivando da quelle parti trovò
legata a una roccia. Si offrì di liberarla uccidendo il
mostro in cambio delle due cavalle che Troo aveva
ricevuto da Zeus stesso. Ma Laomedonte cercò di
ingannare Eracle dandogli due comuni cavalle e facendolo
infuriare. Allora Eracle uccise tutti tranne Esione, che
diede in sposa all'amico Telamone, e lasciò in vita solo
Priamo (il nuovo nome, che significa il salvato), che
tra i figli era stato l'unico a chiedere a Laomedonte
suo padre di onorare il patto con Eracle. (Fonti: Apollodoro, Diodoro Siculo, Ovidio, Igino) |
Tetralogia, Prologo, L'oro del Reno Le mele d'oro di Freya mantengono giovani e forti gli dei |
mito |
Le mele d'oro hanno la stessa funzione
nella mitologia greca e nell'Edda. (Fonti: Teogonia,
Apollodoro Siculo, Ovidio, Igino). Nell'Edda la dea le
porta ogni giorno agli Asi. |
Tetralogia, Prologo, L'oro del Reno O figlio della luce / leggero agli impegni! / Ascolta e guardati: / tieni fede ai patti! / Quel che tu sei / sei solo per patti; / condizionato è / ben considerato, il tuo potere |
mito |
Con le stesse parole ci si potrebbe
rivolgere a Zeus, Limite sereno, nelle parole di
Eraclito, che vince con i Titani e i Giganti grazie ai
patti. |
Tetralogia, Prologo, L'oro del Reno Loki è il dio del fuoco e dell'astuzia |
mito |
Prometeo è il dio dalla mente capace di
vincere un avversario più potente, come David contro
Golia, ed è anche il donatore del fuoco agli uomini per
compensarli della loro inferiorità fisica rispetto agli
animali. La differenza sostanziale fra Loki e Prometeo è
che il titano è sempre opposto a Zeus, mentre nella
Tetralogia Loki è alleato con Wotan, quasi suo diligente
servitore. In entrambi i casi la sua natura è solo in
parte la stessa di Zeus. |
Tetralogia, Prologo, L'oro del Reno Loki finge di essere spaventato di fronte alla potenza metamorfica di Alberich, e non ha difficoltà a convincerlo a esibirsi nella trasformazione in un animale piccolo. |
fiaba |
Il pescatore e il demone (Mille e
una notte) Il Gatto con gli stivali (Perrault) |
Tetralogia, Prologo, L'oro del Reno Wotan decide di unirsi a una mortale per generare l'uomo, la creatura libera da vincoli, che risolverà il problema per lui irresolubile. Come Calvino, Wagner sembra credere con Wotan che la mancanza di paura sia il coraggio, e che questo coraggio consista nell'uccidere - battere - il padre e far innamorare - prendere - la sua donna, moglie o figlia? (Quante volte Wagner ha rubato la moglie o la figlia dei suoi protettori?] Innegabile che Brunilde sia il grande amore di Wotan, e che il padre sia il grande amore della valchiria più bella. Ancora più chiaro che Brunilde è la zia di Sigfrido, essendo figlia di Wotan come Siglinde e Sigmund. |
mito |
Consideriamo mito ogni storia religiosa,
recuperando il significato - racconto, parola -
di mythos greco. Lasciamo per il momento da parte il
fatto che anche favola ha la stessa origine, dalla
ipotetica radice indoeuropea di parlare, femì, ecc.
In questo senso il mito che Wagner riprende è quello
centrale del cristianesimo: Dio concepisce suo Figlio
con una mortale, Maria, e Wotan concepisce la coppia dei
gemelli dai quali nascerà Sigfrido con una mortale, che
però non so nemmeno come si chiama. Ma come Cristo ha
salvato il monoteismo ebraico trasformandolo nel
Cristianesimo, senza però evitare il fading di Dio, come
quello dell'Empireo nello spazio infinito, così Sigfrido
non salva Wotan. Tocca agli uomini ora, e tocca a loro
inventare qualcosa di altrettanto grande di una divinità
singola o multipla, creatrice, onnipotente, remunerante
o castigante, prima o poi. L'identità degli
intellettuali quale sarà senza un Dio che li renda
profeti e duci? Gramsci ha ancora un dio, il popolo, il
proletariato, ingenuo e candido come il bambino di
Andersen nel Vestito nuovo dell'imperatore. Sia
il popolo russo come proletariato, sia il popolo tedesco
come razza ariana, sono la nuova divinità. Che è
tramontata nel cielo rosso e russo, come sol
dell'avvenire mai sorto, come sangue e fumo impensabile
di Auschwitz. |
Tetralogia, I Valchiria, Unione incestuosa di Sigmund e Siglinde |
mito |
Unione incestuosa dei genitori di
Gregorio, letteratura alto-tedesca, ripreso da Mann nel
1951. Il desiderio irresistibile dell'unione ricorda
l'amore fra Gregorio e sua madre. |
Tetralogia, I Valchiria, Dialogo e contrasto fra Wotan e Fricka |
mito |
E' il contrasto fra Era(Giunone e
Zeus/Giove. Fricka contro il figlio che Wotan ha avuto
con una mortale. Wotan a Frocka: Il
tradizionale sempre e soltanto tu puoi comprendere: ma
quel che mai non avvenne, a questo il mio spirito
aspira. La dea è custode del vincolo
matrimoniale, il dio conosce e sperimenta la potenza
erotica |
Tetralogia, I, La Valchiria Sonno simile alla morte della bellissima, barriera di fuoco che protegge il suo sonno, come il bosco protegge il sonno di Rosaspina. |
fiaba |
La Bella Addormentata, Rosaspina
(Fonte: Basile, Perrault, Grimm) La parentela con la fiaba di Perrault, che a sua volta l'ha tratta da Basile, a sua volta ispirato da Zellandina in Perceforest, è innegabile. Il sonno di Brunilde deriva dal mancato riconoscimento del potere di Frika, che è causa della sua punizione, come il mancato riconoscimento di una dea a lei preesistente è fatale a Zellandina, come il mancato invito alla tredicesima fata à fatale alla principessa di Perrault, che Disney chiamerà Aurora. Il fuoco illusorio che protegge e isola Brunilde corrisponde alle spine e ai rovi assassini dei Grimm. Che Wagner fosse interessato alla fiaba lo sappiamo dal suo primo lavoro, dedicato alla Donna Serpente di Gozzi, vale a dire all'opera dell'autore di teatro che più di ogni altro ha usato la fiaba, italiana e araba, di Basile e delle Mille e una notte, che al tempo di Wagner erano già il best seller europeo. Il principe valente che penetra senza vibrare un colpo e senza esser ferito la barriera che difende e isola la Bella addormentata è l'antenato di Sigfrido e ne è l'erede. Quindi Wotan non può eliminare Brunilde, che è ciò che la sua anima desidera, ma la isola, rendendola inaccessibile agli uomini comuni. Ma allora, che significa il quadro di Joseph Cornell? Che significa che le spine, i rami secchi, sono all'interno? L'uomo ha potuto assoggettare la Natura perché ha posto il potere di dare e togliere la vita in seno alla donna, assumendo per sé il potere di toglierla con le armi, estensione feroce del suo organo, che dà la morte in guerra o con la legge come la donna la dà nel suo seno, organo che dà la vita - l'homunculus sarebbe nel pene come la morte legittima nell'arma brandita dal boia e dal guerriero. Ma ci sono una morte e una vita che la donna dà nel suo seno come la terra dentro di sé, e per quanto l'uomo instauri un controllo fallico sulla donna, c'è qualcosa del potere femminile - e della terra - che gli sfugge. Così è da leggere l'azione di Gaia contro Urano in accordo con Cronos, così quella contro Cronos in accordo con Rea per salvare Zeus, così quella con Zeus contro colei che è destinata a generare un figlio più potente del padre, Teti o Metis. E infine Gaia non esita a unirsi con il suo corrispettivo primigenio, fino ad allora senza generazione, Tartaros, il sotterraneo, per generare Tifeo o Tifone, che per poco non ingoierebbe il mondo intero con tutte le sue creature mortali e immortali. Questo ordine, accettato dagli uomini come dalle donne, con una divisione di compiti tramontata - a parte i sussulti che durano ancora e dureranno fino a chissà quando - quando gli uomini hanno smesso di mettere loro stessi, anima e corpo, fra la terra madre e il nemico, come le donne la mettono, anima e corpo, nel parto, con la prima guerra mondiale - a parte il primo bombardamento, italiano, su popolazione civile nella guerra di Spagna, è saltato e siamo in una confusione che sembra irrimediabile, se non fosse che le risorse umane sono inconsce più che coscienti, e quando la coscienza fa atto d'umiltà, senza però annichilirsi, l'inconscio entra in scena dalle sue innumerevoli quinte, senza rovinare lo spettacolo, condividendo la regia con la coscienza: quando la regia non è per nulla della coscienza, lo spettacolo è potente e ripetitivo, è lo spettacolo della follia, della psicosi. |
Tetralogia, II, Sigfrido, l'eroe che
non conosce la paura e la va cercando |
fiaba |
Storia di uno, Giovannino, che andò in
cerca della paura (Fonti: Straparola, Grimm,
Gramsci) Ma quel che Sigfrido prova vedendo Brunilde è uno smarrimento nel quale la paura è una sola cosa con il desiderio erotico. E in effetti appena si muove subisce un inganno |
Tetralogia, II, Sigfrido, comprende
il linguaggio degli uccelli, e grazie all'uccellino va
a cercare e trovare Brunilde |
fiaba |
Nella storia della Bella prigioniera
di Straparola si trova l'uomo selvatico, che ha
passato tanto tempo nei boschi da imparare il linguaggio
degli uccelli, e che per questo permette ai fratelli,
col loro aiuto, di liberare la Bella prigioniera e
prendere il suo tesoro, guardato da un basilisco. Questa
storia potrebbe essere incrociata con la Bella
Addormentata di Perrault, meglio, con Rosaspina dei
Fratelli Grimm |
EROSÜBERALLES Wagner: "It is only in the union of man and woman by love (sensuous and supersensuous) that the human being exists; and as the human being cannot rise to the conception of anything higher than his own existence—his own being—so the transcendent act of his life is this consummation of his humanity through love." |
fiaba |
L'ideale wagneriano espresso in queste
sue parole vale come il finale felice delle fiabe. Se il
finale felice non è possibile per le creature più belle
della tetralogia, allora che tutti gli dei, le norne,
gli esseri umani che si sono trovati nella posizione di
impedire la realizzazione del loro sogno, come Hagen e
Gutrune, muoiano, si dissolvano. Guardare anche la
riflessione durante la lettura di G.B.Shaw linkato a EROSÜBERALLES,
e riflettere ancora sul fatto che se non è possibile
riconoscere la potenza dell'Eros si condanna se stessi e
il mondo a eclissarsi. Né Alberich né Wotan riconoscono
questa potenza, e Brunilde e Sigfrido la dimenticano,
per rammentarsela morendo. L'oro del Reno è questo?
Eros? il nostro oro che non è aurum vulgi?
Questa grande valutazione dell'Eros differenzia il
nostro tempo dal tempo precedente, e già duemila anni fa
la religione veniva proposta come religione dell'amore,
di tutti verso tutti, uomini e donne, santi e divinità. Ho letto che l'Eros viene sopravvalutato nei momenti di crisi, intendendo l'osservazione come un ripiego, come una persona che non potendo fare nulla di degno si dedicasse al proprio innamoramento. Si potrebbe ipotizzare che nel momento in cui diminuisce l'investimento erotico sui valori canonici difesi dal senso comune, si torni all'eros dove sempre si manifesta, nella relazione fra esseri umani che è fisica e psichica - anima e corpo - o nell'estasi mistica, perché non si può far altro che tornare alla sorgente se si è inaridito il fiume. Si deve fare questo per non morire di sete. |
Tetralogia, II, Sigfrido, Il filtro
d'amore gli fa dimenticare Brunilde |
fiaba |
La perdita di memoria di Sigfrido, che
scorda Brunilde e si innamora di Gutrune, ha il suo
riscontro in innumerevoli fiabe, che finiscono male se
la memoria non torna in tempo, come Lo viso in
Basile. In tutti gli altri casi la memoria torna in
tempo e si ha il finale felice. Nella storia dell'ultima
parte della tetralogia come in Renza e Cecio né Sigfrido
né Brunilde agiscono perché la memoria sia recuperata.
Pertanto il finale è tragico. Nella fiaba Lo viso, l'oblio interviene appena l'attante protagonista varca la soglia di casa, di solito per via di una maledizione interivene quando la madre bacia l'attante protagonista. Bacio materno come filtro d'amore! |