L'ORO DEL RENO
LA VALCHIRIA
SIGFRIDO
IL CREPUSCOLO DEGLI DEI
FINE DELL'ANELLO - L'ORO DI WAGNER
BIBLIOGRAFIA, FONTI MITICHE E FIABESCHE


PER IL NARRATORE VIRTUALE DI CLASSE SUPERIORE

Da questa pagina del sito di Adalinda Gasparini Psicoanalisi e favole si accede alle sintesi dei libretti delle quattro opere dell'Anello del Nibelungo con le illustrazioni di Arthur Rackham.
Si accede inoltre agli appunti di lettura per la proposta che Fairitaly ONLUS intendeva rivolgere col metodo della versione collettiva al terzo anno della scuola secondaria di primo grado - terza media  - e alle scuole di secondo grado - licei, istituti tecnici e professionali. In questo anno 2020 abbiamo pensato a un nuovo Piccolo Festival intitolato L'oro di Wagner. Oppure: Fine dell'anello (nel senso del fine e della fine).
La Tetralogia di Wagner è una moderna storia del mondo intero, la prima mai narrata, di come tramontano gli dei, le dee, gli eroi e le eroine. Ogni narrazione del passato che si dichiara universale fornisce l'identità a un popolo - in questo modo dotato grazie alla sua storia di un'elezione ovvero di una legittimazione -  e non è inscrivibile in un solo genere, sia l'epica, sia il mito, sia la fiaba. Chi ha familiarità con queste grandiose narrazioni sa che in questi poemi si trovano elementi di questi tre generi, come se non si fossero ancora separati gli uni dagli altri. Fra i grandi poemi che hanno questa caratteristica ricordiamo  l'Epopea babilonese di Gilgameš,
l'Antico Testamento ebraico, il Mahabharata induista, il Popol Wu dei maya.
Nella Tetralogia di Wagner prende avvio un movimento inverso rispetto a quello che da queste grandi opere identitarie ha portato nel tempo ai generi distinti di epica, mito, fiaba: non sappiamo quanto Wagner fosse consapevole del fatto che, desiderando dare un genere nuovo all'Europa intera, quindi al mondo, era giusto riunire ciò che, separandosi, av eva perduto la funzione di legittimare e identificare un popolo o una nazione. Wagner poteva essere consapevole, dalla sua adesione al comunismo prima, e attraverso tutti i cambiamenti dei suoi riferimenti successivi, fino alla filosofia di Schopenhauer, dell'irreversibile fading degli dei e degli eroi? Se gli dei - che nel Walhalla ricordano il dio e gli dei di tutte le religioni occidentali, politeiste e monoteiste - si dissolvono, o si consumano nel finale di fuoco che li brucia insieme a Sigfrido e Brunilde, anche gli eroi trovano la loro fine.
(Vedi come Arthur Rackam ha reso il fading degli dei quando viene a mancare Freia, e il fading delle Norne, quando si spezza il filo del destino).
Gli eroi, di solito semidei - Sigfrido è un semidio, in quanto figlio di Siglinde e Sigmund, figli gemelli di Wotan e di una mortale, come Achille ed Eracle, che hanno un genitore mortale e uno immortale -, sono intermediari fra gli dei e gli uomini, e alla loro morte possono diventare immortali, assunti in cielo, come Eracle. Il caso di Gesù Cristo è simile, perché ha una madre mortale e un padre divino, e diverso, perché la sua morte e la sua resurrezione sono inscritte da sempre nella sua storia, oltre al fatto che la sua natura è perfettamente umana e perfettamente divina.

Il fading degli dei del Walhalla, preceduto dalla rottura del filo del destino delle tre Norne, che sono le prime a dissolversi, all'inizio del Crepuscolo degli dei, è la scomparsa delle creature sia umane che divine, sia divine che umane. Gli eroi del XX secolo potranno avere un'origine extra-terrestre, come Superman, saranno ancora potentissimi, magicamente o sovrumanamente potenti, ma rigorosamente mortali, tutti vulnerabili per un tallone d'Achille, che corrisponde alla schiena di Sigfrido. L'eroismo perfetto e l'assenza di paura del discendente di Wotan avevano indotto Brunilde a non rendere invulnerabile la sua schiena, perché non avrebbe mai voltato la schiena per fuggire da un combattimento. Vale a dire che il suo perfetto eroismo implica la sua debolezza: proprio su indicazione di Brunilde Hagen  figlio di Alberich lo uccide con un colpo di lancia nella schiena.

Stiamo osservando che i generi narrativi si separano nella storia umana da una narrazione considerata divina, scritta da profeti ispirati da Dio come la Bibbia, rivelata da un angelo e imparate a memoria dall'ultimo profeta come il Corano, o scritta da Vyāsa, appellativo di Krisna, come il Mahabharata. Ogni popolo si autonomina come genere umano, distinguendosi da tutti gli altri esseri umani, non umani quanto loro, barbari, come i greci antichi dai loro confinanti, barbari, balbuzienti, ovvero cattivi parlanti. Identità individuale, familiare, di clan, di rione, di città, di nazione, di continente - ancora con difficoltà - forse del mondo intero? Quel che sappiamo è che non si conosce nella storia un'identità che non si sostenga sul suo opposto, maschio/femmina, buono/cattivo, amico/nemico, intimo/estraneo, colto/ignorante, bello/brutto, ecc. E se Dio e gli dei svaniscono, se il fuoco li consuma, come immaginare un racconto che legittimi l'identità di un popolo? Occorre una storia, una storia forte, quella della potenza di Roma per il fascismo italiano, quella della razza ariana contrapposta alla stirpe ebraica, dei sani contrapposti ai malati, e Wagner viene adottato come annunciatore-sostenitore del nazismo. Tuttora molte persone, anche colte, ignorano l'amicizia di Wagnere e Bakunin e la sua partecipazione diretta ai moti del 1848. Alberich è l'immagine del capitalista che umilia e sfrutta gli operai, ma essendo il nemico può diventare l'ebreo, e del resto l'antisemitismo di Wagner è certo, e il naso e i capelli di Alberich e di suo figlio Hagen nelle illustrazioni di Arthur Rackham possono ben identificare il cliché dell'ebreo. Gesamtkunstwerk: il folle Ludovico II di Baviera  costruì per Wagner il Festspielhaus di Bayreuth, dove tuttora si celebra il rito della rappresentazione integrale della Tetralogia con le sue diciassette ore.

Comprendere Wagner attraverso il suo lavoro di scrittore, lavorando anche solo sui libretti, senza analizzare la sua musica, esigerebbe tener conto di tutte le opere, ma qui dobbiamo limitarci all'Anello del nibelungo.
Cominciamo col dire che la scrittura di Wagner è di livello abbastanza alto da meritare l'apprezzamento di Schopenhauer, che lo considerava più grande  come scrittore che come musicista. Legare la
mitologia greca e latina, il Vecchio e Nuovo Testamento, le saghe norreniche e i poemi alto-tedeschi era già un'impresa titanica, ma articolare tutto questo con materiali fiabeschi dei Fratelli Grimm - che a loro volta rielaboravano in misura imponente Basile, Perrault e altre fiabe vicine - e inserire elementi di sua invenzione, come l'anello che conferiva potere sul mondo al suo possessore, era possibile solo a un genio. Ma il titanismo perfettamente espresso, allo stesso tempo colto e popolare, raffinatissimo e kitsch, che affonda la penna nel passato e riscrive nel presente, non stupisce più della parentela generativa con il fantasy contemporaneo, che riconosce il suo debito con l'operazione letteraria di Tolkien e troppo spesso dimentica Wagner. Si racconta che a chi gli chiedeva del suo debito con Wagner Tolkien rispondesse che i loro anelli erano entrambi rotondi, e che qui finiva l'analogia. Chiunque legga la Tetralogia e il Signore degli anelli può vedere quanto debba Tolkien a Wagner, a meno che non ipotizzi l'esistenza di una musa ispiratrice scesa a ispirarli entrambi a distanza di un secolo.  L'intreccio fra generi, soprattutto mito, epica e fiaba, caratterizza Wagner e il fantasy contemporaneo, che riprende da dove finisce la Tetralogia: non c'è più alcun Dio né dei, sono finiti gli immortali, e con loro gli eroi destinati ad essere assunti in cielo.

Supereroi
I primi supereroi, capaci di risolvere problemi impossibili per le istituzioni e per tutti gli altri esseri umani, sono i detective. Il letteratura il primo detective appare nel 1841, si chiama Auguste Dupin e lo dà alla luce Edgar Allan Poe. Le conquiste scientifiche e tecniche hanno cambiato la nostra vita a partire dal XVIII secolo, e non è un caso che siano l'intelligenza, l'immaginazione e il pensiero abduttivo - che gradualmente inferisce il quadro generale da particolari considerati insignificanti da tutti gli altri, fino a trovare la soluzione - le doti che rendono straordinario e prezioso per la comunità il detective. Come l'eroe antico, l'eroe moderno ha caratteristiche straordinarie ed è prezioso per la comunità, come l'eroe antico bonifica aree malefiche o elimina creature dannose ripristinando o estendendo il benessere del suo popolo: popolo che coincideva idealmente con la propria comunità di parlanti. Non diversamente l'eroe contemporaneo salva il suo popolo, ma il popolo è ormai l'intero mondo. Se agisce contro altri esseri umani, lo fa giustiziando nemici che agiscono per cattiveria, simili, per così dire, a Tifeo, ultimo figlio di Gaia unita al primigenio Tartaro, che fino a quel punto non aveva generato nessuno.  Tifeo è illimitatamente grande e divorerebbe il mondo, come racconta Esiodo
nella Teogonia, se Zeus e tutti gli dei suoi alleati non lo neutralizzassero seppellendolo nell'Etna. 
Ma dall'Etna l'immortale figlio di due potentissimi primigeni immortali manda fuoco e lava, e anche i venti malefici, imprevedibili a differenza di Eolo e della sua famiglia, e causa la distruzione delle navi e dei raccolti senza che gli esseri umani possano difendersi. Nella storia dell'uomo, come la raccontano i miti delle origini, c'è sempre un difetto irriducibile, destinato a produrre danni prima o poi, e anche se un particolare mito viene a capo della minaccia, solitamente mortale, il pericolo più grave deve ancora venire.
Il mito, qualunque mito, sa e non tace le contraddizioni irriducibili della condizione umana, le stesse rilevate e indagate da Sigmund Freud, la cui disciplina, come la mitologia, non offre soluzioni se non temporanee ai suoi fruitori. Adamo ed Eva vengono cacciati dal loro Creatore onnipotente che ha dato loro un'autonomia perché infrangano immediatamente il suo divieto. Nel Nuovo Testamento manda a risolvere qualche vecchia contraddizione suo figlio che non è un semidio, ma uomo e dio insieme, ma pare che anche in questo caso la contraddizione si sposti senza ridursi: il potere dello stato, quello tutto umano, dovrebbe separarsi da quello divino, potere temporale e spirituale dovrebbero diventare indipendenti: si dovrebbe dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio
(Matteo 22,21, Marco 12,17, Luca 20,25, Tommaso 100, 2-3). Ma Stato e Chiesa si sono alleati nel 313, e procedono solidali, se non d'amore, certo d'accordo

Anche se i semidei si sono dissolti, esistono ancora esseri potentissimi, supereroi, le cui prerogative possono derivare dalla loro origine extraterrestre (Superman, nato nel 1938), dal morso di un ragno (Spider-man, 1962), dal bagno nel fiume contenente sostanze radioattive (Lo chiamavano Jeeg Robot, 2015), ma nessuno di loro è immortale, né ha alcuna possibilità di essere assunto in cielo.
Il detective, lo abbiamo detto, nasce con Edgar Allan Poe (1841), diventa famoso come Sherlock Holmes (1887), insuperabile per intelligenza e pensiero abduttivo - il pensiero che inferisce il quadro generale da un particolare, di solito trascurato dagli altri come insignificante. Sherlock Holmes venne ucciso nel 1891
dal suo autore Arthur Conan Doyle, che poi dovette riportarlo in vita per l'insistenza dei suoi lettori. Anche i supereroi moderni e contemporanei non possono morire? Vero, ma solo nel senso che le loro storie non possono raccontare la loro morte. Continuano a battersi per la salvezza degli esseri umani più deboli, o privi disuperpoteri, in film come quelli del ciclo di Guerre stellari (dal 1977), nelle serie come Trono di spade (dal 2011), nei giochi elettronici e di ruolo.

Ammesso che Wagner pensasse che l'arte avrebbe salvato il mondo, pare che questa salvezza non sia vicina, per quanto si continui a fare poesia dopo gli orrori del Novecento che tutti sono, siamo stati costretti a vedere. Quel che possiamo osservare è che le narrazioni contemporanee - la nostra convinzione è che Wagner sia il loro padre nobile - stanno diventando, se non sono già, l'immaginario non solo dell'Europa, ma di tutti gli abitanti della Terra, accomunando  generazioni, classi sociali, popoli. Non sappiamo quali trasformazioni possano darsi con un immaginario mondiale per la prima volta unitario, ma crediamo che valga la pena lavorare per comprendere questo fenomeno nuovo e appassionante.

Da questa pagina si accede ai file che riassumono le quattro parti dell'Anello del Nibelungo corredate delle immagini di Arthur Rackham, con un click sui pulsanti sotto alle immagini a colori in alto. Si accede inoltre al file che contiene gli appunti e la bibliografia wagneriana

Abbiamo tratto i riassunti dei libretti dal sito La Magia dell'Opera, e le illustrazioni di Arthur Rackham da Internet Archive (L'oro del Reno e La Valchiria e Sigfrido e Il crepuscolo degli dei). Ultima consultazione dei siti: 25 giugno 2020.











on line dal 25 giugno 2020
ultima revisione 30 aprile 2022